SCOPERTE
SCIENZA
ALIMENTAZIONE
Piu’ amici su Facebook? Piu’
materia grigia nel cervello
Numero contatti Fb legato a dimensioni 4 aree
acebook ci ingrandisce il cervello? Forse si’, infatti il
numero di amici che abbiamo su Facebook cresce al
crescere delle dimensioni di alcune aree neurali collegate,
guarda caso, a emozioni e percezione degli altri.
Lo rivela uno studio condotto da Ryota Kanai della University College di Londra (UCL) e pubblicato sulla rivista
Proceedings of the Royal Society.
La correlazione tra il numero di amici su Facebook e le
dimensioni di certe aree del cervello, suggerisce due ipotesi alternative: o che potremmo essere ‘’programmati’’ sin dalla nascita per avere un certo numero
di amici, che dipendono dunque dalle dimensioni
di aree neurali critiche; o, viceversa, la relazione
vista tra numero di amici online e dimensioni neurali e’ solo l’ennesima prova del fatto che internet
ci cambia il cervello. Gli esperti hanno coinvolto prima
125 studenti (tutti attivi su Facebook) e poi altri 40 e osservato il loro cervello con la risonanza magnetica. A ciascuno di loro e’ stato chiesto quanti amici avessero online
e quanti nella vita reale. Il primo aspetto emerso e’ che il
numero di amicizie virtuali su Fb rispecchia grosso modo il
numero di amicizie che un soggetto coltiva nella vita reale.
Poi e’ emerso che la materia grigia nel cervello, in 4 zone
precise, e’ maggiore per quei soggetti che hanno tanti
amici su Fb. Le aree neurali implicate sono l’amigdala,
centro legato all’emotivita’ le cui dimensioni erano gia’
state collegate alle amicizie nella vita reale; un’altra area
legata alla percezione di oggetti in movimento (quindi vivi)
e poco attivo in bambini autistici; una terza zona che si
attiva quando incrociamo lo sguardo di qualcuno; infine
una quarta area importante per l’orientamento e quindi
anche per la navigazione in un social network.
E’ possibile che usare Fb potenzi queste aree come
la corsa potenzia i muscoli delle gambe, o che invece siamo settati per avere un certo numero di
amici.
F
SALUTE
CURIOSITÀ
Influenza: ancora
sindromi, non arrivato
virus stagione
S
indromi influenzali dovute a vari
agenti patogeni ma non al virus
dell’influenza stagionale, non ancora
circolante in Italia. Ad una settimana
dall’inizio dell’attivita’ della Rete di sorveglianza sull’influenza Influnet, i casi
segnalati non sono ancora rapportabili
all’attesa influenza ma a sindromi simili.
‘’Al momento - afferma Stefania Salmaso, responsabile del Centro nazionale di
epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute dell’Istituto superiore
di sanita’ - la Rete segnala casi di sindromi influenzali non dovute, pero’,
ai virus influenzali stagionali che non
sono ancora circolanti’’. Quando tali
virus dell’influenza stagionale saranno
isolati in Italia, rileva Salmaso, ‘’si avra’
un’impennata dei casi di sindromi segnalati’’.
Intanto, la rete di sorveglianza si e’ pero’
attivata e la situazione sara’ tenuta sotto controllo settimana per settimana da
centinaia di medici-sentinella del sistema Influnet. La Rete e’ coordinata dal
ministero della Salute ed ha lo scopo
di monitorare non solo l’andamento
dell’epidemia influenzale di stagione,
ma anche le caratteristiche e le eventuali mutazioni dei virus in circolazione. La
sorveglianza virologica, a differenza di
quella epidemiologica, partira’ invece
da meta’ novembre, La Rete sentinella
Influnet lo scorso anno ha visto la collaborazione di quasi un migliaio di medici
di medicina generale e pediatri di libera
scelta ed e’ attiva dal 1999. Le rilevazioni
continueranno fino al 29 aprile 2012
Zenzero per combattere La nausea in gravidanza
Un po’ di zenzero al giorno per combattere le nausee e il vomito che
possono presentarsi nei primi mesi di gravidanza. Lo suggerisce uno
studio condotto su 67 donne in attesa dai ricercatori della Chiang Mai
University tailandese. Per quattro giorni 32 future mamme hanno preso
un supplemento dietetico contenente 1 grammo di zenzero, mentre
35 hanno assunto un placebo. Ebbene, le pazienti che avevano
provato lo zenzero hanno avuto meno nausee ed episodi di
vomito rispetto alle altre. Lo zenzero non ha provocato effetti collaterali e, pur sottolineando la necessità di altri studi per confermare
questi risultati, i ricercatori ne sottolineano l’efficacia. Occorre chiarire,
però, quale sia l’ingrediente attivo dello zenzero.
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