100% Fitness Mag - Anno V Luglio 2011 | Page 60

100% FITNESS MAGAZINE Mario Ferraro COMPUTER 60 Tecnico Rigenerazione Toner SMALTIMENTO RIFIUTI N onostante l’avanzare delle tecnologie sembra impossibile rinunciare alla stampa dei documenti e quando la cartuccia finisce, o si getta oppure si ricarica. Secondo la normativa vigente, le cartucce per stampanti esaurite, sono considerate un rifiuto speciale non pericoloso e devono essere destinate ad appositi centri di raccolta. Molte persone optano per la loro rigenerazione. Rigenerare un supporto esausto, consiste nel riutilizzare la propria cartuccia, mediante la consegna della stessa ad un centro di rigenerazione il quale provvede a riportarlo alle condizioni d’origine. In questo modo non solo si risparmia notevolmente ma si da una mano concreta all’ambiente mediante la minore immissione di ulteriori rifiuti. Purtroppo viviamo in un’era dove il consumismo è divenuto sfrenato. Questo, si ripercuote negativamente sull’ambiente. La “new economy”, nella sua corsa frenetica verso l’innovazione tecnologica si lascia dietro una massa di “rifiuti” costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche invecchiate ed abbandonate dopo pochi anni. Tonnellate di rifiuti che senza il giusto inquadramento, contribuiscono a inquinare il nostro pianeta. Solo per i materiali consumabili le statistiche della Federinformatica e della Ecoqual’It, (consorzio volontario nazionale per il recupero e lo smaltimento dei rifiuti prodotti dall’ICT) dicono che circa 60 milioni di cartucce toner per stampanti laser e fotocopiatrici e 500 milioni di cartucce per stampanti “a getto d’inchiostro” finiscono ogni anno in discarica senza nessun trattamento preventivo. Sapete cosa succede al vecchio pc quando arriva il momento di sostituirlo con uno nuovo? Di solito finisce in discarica, contribuendo a inquinare l’ambiente con le sostanze tossiche che contiene. Eppure, molto spesso i suoi componenti potrebbero essere riutilizzati o bonificati. Chi oggi compra un computer, sa che domani il suo acquisto potrebbe già essere fuori produzione, contenere parti che si sono svalutate del 100%, non essere più in grado di supportare i nuovi software (dai giochi 3D alle piattaforme per l’ufficio) che si susseguono a ritmo sfrenato sui banchi dei negozi d’informatica. Tutto questo ha un costo non solo per le tasche degli acquirenti, ma anche per il delicato equilibrio ambientale del pianeta. Per ogni pc nuovo che si acquista, infatti, per ogni rincorsa al prodotto più potente, più alla moda, più raffinato tecnologicamente, ci sono macchine e componenti che invecchiano precocemente e quindi vengono candidati alla rottamazione. Qual è il destino dei computer usati, i quali difficilmente sono stati realizzati con materiali compatibili con l’ambiente e che quindi contengono (o sono essi stessi) sostanze pericolose per l’ecosistema? Si sta parlando di plastiche e metalli difficili da trattare, di polveri e gas tossici, di batterie, di oli, di parti in silicio, cadmio o altre sostante che richiedono solventi a loro volta di difficile gestione. Il piombo, per esempio, presente