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nelle batterie e nei tubi catodici, può
provocare il cancro. Il cadmio è pericoloso per i reni, il mercurio, contenuto negli interruttori, può arrecare
danni al cervello. Le statistiche dicono che se ogni europeo riuscisse
a recuperare dalla rottamazione dei
computer usati almeno quattro chili
di apparecchiature elettriche ed elettroniche all’anno, si risparmierebbe
l’equivalente di 120 milioni di Gigajoule, pari a 2,8 milioni di tonnellate
di petrolio ogni anno, con un risparmio energetico del 60-80% rispetto
all’utilizzo di materia vergine. Sono
dati e obiettivi fissati dalla direttiva
europea sui rifiuti tecnologici, varata
nel giugno del 2000, che si articola
in due proposte:
una relativa alle attrezzature
elettriche ed elettroniche fuori
uso: WEEE, ovvero Waste Electrical and Electronic Equipment
la seconda, chiamata RoHS
(Restriction of the Use of Hazardous Substances), che pre-
vede norme specifiche per il
trattamento di sostanze tossiche derivate da apparecchiature
elettriche ed elettroniche.
Nel frattempo, in Italia è ancora
attiva la legge Ronchi, che cerca
di sensibilizzare le amministrazioni
comunali e i produttori di componenti informatiche a considerare, a
partire dal processo di ideazione dei
nuovi pc fino a quello di rottamazione computer usati, tutte le possibili
situazioni per limitare al massimo
l’impatto ambientale dovuto al ciclo
di vita di questi prodotti.
Ma naturalmente non è sufficiente,
e dunque oltre all’impegno delle
aziende e delle istituzioni, diventa
essenziale la nascita e lo sviluppo di
società specializzate nel recupero,
nello smistamento e nel riciclaggio
di componenti derivate dalla dismissione di prodotti dell’informatica.
Oltre alle aziende produttrici di
componenti informatiche esistono
in Italia alcune società che si stan-
no specializzando nel recupero di
vecchi pc e stampanti per poterne
riciclare le parti ancora funzionanti
e smaltire in forma ecologica, secondo le disposizioni delle leggi internazionali, le componenti a rischio per
l’ambiente. Oltre a questo, recuperano quei metalli (oro, argento, rame,
ferro, alluminio) e quei materiali che
possiedono un valore autonomo sul
mercato del riciclo. Il riciclaggio
dei componenti elettronici, rappresenta un bu