100% FITNESS MAGAZINE
Mario Ferraro
COMPUTER
60
Tecnico Rigenerazione Toner
SMALTIMENTO
RIFIUTI
N
onostante
l’avanzare delle
tecnologie
sembra impossibile
rinunciare alla stampa dei documenti e
quando la cartuccia finisce, o si
getta oppure si ricarica. Secondo
la normativa vigente, le cartucce
per stampanti esaurite, sono considerate un rifiuto speciale non
pericoloso e devono essere destinate ad appositi centri di raccolta.
Molte persone optano per la loro
rigenerazione. Rigenerare un supporto esausto, consiste nel riutilizzare la propria cartuccia, mediante
la consegna della stessa ad un centro
di rigenerazione il quale provvede a
riportarlo alle condizioni d’origine.
In questo modo non solo si risparmia
notevolmente ma si da una mano
concreta all’ambiente mediante la
minore immissione di ulteriori rifiuti.
Purtroppo viviamo in un’era dove
il consumismo è divenuto sfrenato.
Questo, si ripercuote negativamente
sull’ambiente. La “new economy”,
nella sua corsa frenetica verso l’innovazione tecnologica si lascia dietro
una massa di “rifiuti” costituiti da
apparecchiature elettriche ed elettroniche invecchiate ed abbandonate
dopo pochi anni. Tonnellate di rifiuti
che senza il giusto inquadramento,
contribuiscono a inquinare il nostro
pianeta. Solo per i materiali consumabili le statistiche della Federinformatica e della Ecoqual’It, (consorzio
volontario nazionale per il recupero
e lo smaltimento dei rifiuti prodotti
dall’ICT) dicono che circa 60 milioni di cartucce toner per stampanti
laser e fotocopiatrici e 500 milioni
di cartucce per stampanti “a getto
d’inchiostro” finiscono ogni anno in
discarica senza nessun trattamento
preventivo.
Sapete cosa succede al vecchio
pc quando arriva il momento di
sostituirlo con uno nuovo?
Di solito finisce in discarica, contribuendo a inquinare l’ambiente con
le sostanze tossiche che contiene.
Eppure, molto spesso i suoi componenti potrebbero essere riutilizzati
o bonificati. Chi oggi compra un
computer, sa che domani il suo
acquisto potrebbe già essere fuori
produzione, contenere parti che si
sono svalutate del 100%, non essere
più in grado di supportare i nuovi
software (dai giochi 3D alle piattaforme per l’ufficio) che si susseguono a
ritmo sfrenato sui banchi dei negozi
d’informatica. Tutto questo ha un
costo non solo per le tasche degli
acquirenti, ma anche per il delicato
equilibrio ambientale del pianeta.
Per ogni pc nuovo che si acquista,
infatti, per ogni rincorsa al prodotto più potente, più alla moda, più
raffinato tecnologicamente, ci sono
macchine e componenti che invecchiano precocemente e quindi vengono candidati alla rottamazione.
Qual è il destino dei computer
usati, i quali difficilmente sono
stati realizzati con materiali
compatibili con l’ambiente e che
quindi contengono (o sono essi
stessi) sostanze pericolose per
l’ecosistema?
Si sta parlando di plastiche e metalli
difficili da trattare, di polveri e gas
tossici, di batterie, di oli, di parti in
silicio, cadmio o altre sostante che
richiedono solventi a loro volta di
difficile gestione.
Il piombo, per esempio, presente