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AUDIOPROTESISTA
La cosa più allucinante è che
mi stavo quasi convincendo di
essere una mamma troppo apprensiva, che volesse trovare per
forza il pelo nell’uovo.
Fortunatamente quell’ angoscia nel
cuore mi ha portato a prenotare
per la terza volta e il terzo specialista otorino l’ennesimo controllo
a giugno 2010. Dopo un’accurata
visita e un esame audiometrico durato all’incirca 1 ora ... la diagnosi:
“Ipoacusia bilaterale medio grave di
tipo neurosensoriale”.
Ho dovuto aspettare 2 anni e
mezzo, due specialisti conosciutissimi, una logopedista affermata
il cui unico esito è stato che mio
figlio fosse un bambino introverso
e un po’ viziato e un pediatra che
non ha fatto altro che ripetermi di
“aspettare” (da sottolineare, tutti
a pagamento) ... per confermare
che le mie preoccupazioni erano
fondate! ! !
Ricordo ancora le parole dello specialista otorino, capace di esprimere
la diagnosi, che vedendomi in lacrime, diceva: “Signora, faremo un ulteriore indagine, mi auguro per lei e
per Antonio che io mi sia sbagliato...
ma purtroppo sono sicuro di ciò che
dico”. Ora tutto aveva un senso e
quel pianto era solo una liberazione
da quelle brutte sensazioni e dalle
troppe ansie accumulate... finalmente eravamo pronti a partire! Forse
molti genitori pensano che mettere
le protesi ai propri figli possa rappresentare una sconfitta, una difficoltà
... ma col senno di poi e a distanza
di quasi dieci mesi, posso affermare
che il giorno in cui, con la disponibilità immensa di veri professionisti (l’audioprotesista coadiuvata
dall’otorino), sia professionalmente
che umanamente parlando, sono
state applicate le protesi acustiche
ad Antonio, è stato uno dei giorni
più importanti per me e per lui.
Ho osservato attentamente l’espressione di mio figlio improvvisamente
cambiare, ho visto i suoi occhi spalancarsi attoniti, riempirsi di gioia
e poi un sorriso meraviglioso che
non dimenticherò mai! Ho pianto
di nuovo, ma questa volta dalla felicità, dalla sicurezza che per Antonio incominciava una vita nuova...
un nuovo mondo! Forse ho detto
troppo, forse troppo poco ma il mio
desiderio più grande è quello di
aiutare nel mio piccolo tutte quelle
mamme che come me hanno avuto
dei dubbi; il mio consiglio è di non
arrendersi al primo ostacolo, non
fermarsi al primo parere e seguire
sempre il proprio istinto.
E’ importante osservare ogni minimo particolare o comportamento,
perché aldilà di ogni medico o pediatra, siamo noi che stiamo a diretto contatto con i nostri figli, che
li vediamo crescere! Le difficoltà
sono tante ... a partire dalle istituzioni che non ti aiutano, dagli iter
burocratici che non finiscono mai e
che non ti danno nemmeno la metà
di ciò di cui avresti bisogno ...ma
è altrettanto vero che nel mio caso
sono stata comunque fortunata ad
incontrare persone validissime quali
un ottima audioprotesista e una fidata logopedista che hanno aiutato
me e soprattutto Antonio ad aprirsi
letteralmente al mondo e agli altri,
a vivere il proprio “handicap” in
modo così naturale da farlo sentire
“normale”.
Ricordo le parole decise dell’audioprotesista, quando le parlai della
richiesta inoltrata dalla direttrice
didattica della scuola materna in
corso di preiscrizione alle elementari della necessita di un insegnante di sostegno per Antonio: “Non è
assolutamente necessario, Antonio
ha solo un deficit uditivo risolvibile
con apparecchi acustici e in ambito
scolastico dell’ausilio di sistemi di
trasmissione-ricezione FM. E’ un
bambino normale come quello che
non vede bene e mette gli occhiali.”
Oggi frequenta la prima elementare,
la lettura è il suo punto forte, ai dettati prende tutti 9 e 10, è un bambino sicuro di sé e che ogni giorno ci
rende fieri di ogni tappa che riesce
a conquistare!
Le protesi ormai fanno parte di
lui e rappresentano solo un valore aggiunto e non qualcosa in
meno per un bambino che già
da solo è “speciale”.
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