100% Fitness Mag - Anno V Gennaio 2011 | Page 30

Dottoressa Daniela Caiafa IL RITARDO PSICOMOTORIO l termine “ritardo psicomotorio” rimanda a problematiche cliniche frequenti e importanti, ma è anche un termine in qualche modo abusato. Nella pratica comune la formula ritardo psicomotorio rappresenta una diagnosi generica per evidenziare una mancata acquisizione di adeguate competenze posturali, cognitive, del linguaggio in rapporto all’età cronologica del bambino. Tale termine è usato principalmente nei primi anni di vita nelle situazioni in cui si è incerti sul significato clinico che si deve attribuire al ritardo evidenziato, e di conseguenza, non è considerato una diagnosi ma una descrizione grossolana. Il ritardo psicomotorio diventa così un termine che può contenere situazioni eterogenee: • Condizioni che devono essere considerate variabili della norma; • Condizioni che l’evoluzione dimostrerà costituire i primi segni di un Ritardo Mentale o di un disturbo neuromotorio; • Turbe relazionali; • Inoltre disturbi della progettazione e l’esecuzione del movimento. Nel primo anno di vita più che parlare di ritardo psicomotorio si preferisce definirlo ritardo semplice motorio, per la connessione con la maturazione neurologica, caratteristica di un’età in cui vengono acquisiti degli schemi motori I 30 | 100% Fitness Magazine di base che sono del tutto sconosciuti. È comune che bambini che presentino iniziali difficoltà di sviluppo progressivamente si normalizzano. Sono bambini slow starters (lenti a partire). In effetti, il ritardo che si evince può essere di tipo armonico cioè che interessano tutte le aree di sviluppo, ma più spesso è di tipo disarmonico con prevalente compromissione delle aree posturali e senso-motorie: • Specifico ed esclusivo interessamento della linea posturale, ritardo di acquisizione delle tappe motorie grossolane (posizione seduta, eretta, deambulazione autonoma); • Sviluppo della coordinazione generale, segmentaria, linguaggio, comunicazio