Dottoressa
Rosa De Martino
PEDAGOGIA E DIDATTICA
DELLA SORDITA’
onoscere la sordità.
La comunicazione
«la sordità non si
vede: è riconoscibile
solo al momento di
comunicare. Così le
persone sorde non sempre ricevono da
parte degli udenti quelle attenzioni e quella disponibilità necessarie.
A scuola i coetanei udenti del ragazzo
sordo spesso giudicano male alcuni suoi
atteggiamenti (…), senza tener conto che
non è la sordità di per sé a rendere i sordi
(…) quanto lo scontro quotidiano con
le barriere che impediscono la comunicazione. L’impossibilità di instaurare una
relazione significativa espone dunque la
persona sorda a una serie di frustrazioni,
spesso all’origine di atteggiamenti aggressivi che sono, in effetti, più frequenti nei
sordi che negli udenti. Ma anche qui, non
bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. I comportamenti aggressivi sono, infatti, risposte comuni sia ai sordi che agli
udenti: questi ultimi, però, possiedono una
padronanza linguistica che consente loro
di convogliare l’emotività in parole, spesso
dure e taglienti, e di difendersi attraverso
l’ironia e il sarcasmo (ma spesso vengono
comunque alle mani, soprattutto in caso di
“sordità e/o cecità mentale”).
I sordi, invece, per la difficoltà di servirsi del
linguaggio verbale soprattutto nelle situazioni di maggior coinvolgimento emotivo,
ricorrono spesso al linguaggio del corpo,
un linguaggio “di azione” in cui scaricano
direttamente le frustrazioni. Questo tipo
di comportamento viene però giudicato
eccessivo e sanzionato con maggior rigore
rispetto a quello degli udenti.»
C
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PUNTI FONDAMENTALI PRELIMINARI
dai quali partire per potere affrontare correttamente la particolare condizione sensoriale, umana e mentale dei bambini sordi.
In una prospettiva socioculturale
• La sordità è un deficit sensoriale e non cognitivo
• Ai bambini sordi non manca la capacità di acquisire una lingua, ma solo quella di
apprendere in modo spontaneo la lingua parlata (poiché essa viaggia sulla modalità acustica per loro deficitaria)
• E’ la facoltà di linguaggio, e non la sua modalità, che consente di costruire la comunicazione ed uscire dal “mutismo”
• L’apparato vocale dei sordi è integro e il bambino sordo, anche mancando di una
verifica da parte dell’udito, pu