100% Fitness Mag - Anno V Aprile 2011 | Page 36

CLUB MANAGER di Ernesto Lupacchio | Central Fitness Club 1, 2, 3 QUANDO SI SPEZZA IL CUORE! Amare una persona significa anche gioire della sua felicità altrove. "Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una sorta di suono cerimonioso, come l'eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore. Se rumore c'è, è interno. Un urlo che nessuno all'infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrap- polato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e che rumore fa. È un'enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai propri sentimenti. L’amore è così... nessuno ne è indenne. È selvaggio, infiammato come una ferita aperta esposta all'acqua salata del mare, però quando si spezza il cuore non fa rumore. Ti ritrovi a urlare dentro e nessuno ti sente. " Dal libro “Se tu mi vedessi ora” di Cecilia Ahern I bellissimi versi rendono perfettamente l’idea di un “cuore spezzato”. Per l’articolo di oggi ho preso esempio da una confidenza di una mia cliente (vorreste sapere chi è?… invece no!) che, durante una seduta di meditazione e rilassamento, è scoppiata a piangere, rivivendo dell’emozioni per il suo amore perduto. Chiaramente non starò qui a raccontare la sua storia, ma vorrei prendere solo uno spunto per far capire che si può e, forse, si deve anche soffrire per amore…(e chi non ha sofferto, vero?). Infatti, amare significa anche piangere… anzi, più c’è amore e passione, più ci può essere sofferenza e dolore. Ma proprio quando c’è un dolore lancinante, bisogna reagire ed usare i nostri sentimenti e stati d’animo in modo appropriato, scatenando la magia che è in noi. Il nostro comportamento è un veicolo attraverso il quale trasmettiamo emozioni, ma contemporaneamente, sono loro stesse che condizionano ogni nostro modo d’agire. Emozioni positive come tranquillità, sicurezza, entusiasmo, mettono in condizioni di affrontare qualsiasi situazione, perfino quella più difficile. Viceversa, emozioni negative come paura, rabbia, dolore, a lungo andare depotenziano, spingendo a comportarsi in modo improduttivo, tanto per se stessi quanto per gli altri. Ciò non vuol dire che si debba e si possa vivere in un’assoluta beatitudine, al riparo da qualsiasi stato d’animo negativo. Infatti l’emozioni negative, come quelle generate da un “cuore spezzato”, sono inevitabili e soprattutto assolvono ad una funzione, per così dire, “fisiologica”. Infatti, se ben gestite, possono addirittura essere utili: la paura del giudizio, ad esempio, può portare un oratore a dare il meglio di sé, così come la rabbia può stimolare una reazione piena d’energia, o come, nel caso specifico, il pianto per il dolore di un amore svanito, può sbloccare lo stato “depressivo”; magari, senza cancellare il ricordo del passato e di tutti i meravigliosi attimi di una passionale e travolgente storia