L’angolo degli esperti
FARMACISTA
Dr. Giuseppe
De Simone
EMICRANIA
cause, sintomi, rimedi
L’emicrania è una forma di mal di testa che predilige le donne,
colpite fino a quattro volte più degli uomini, soprattutto durante l’età fertile (in particolare, tra i 15-40 anni).
In genere, gli attacchi compaiono prima dei trent’anni per ripresentarsi poi in modo occasionale o cronico.
Il dolore associato può essere così marcato da essere invalidante
al punto da impedire le attività abituali e costringere al riposo a
letto. Le cause esatte dell’emicrania non sono note.
Si sa, però, che la malattia può essere favorita da una predisposizione genetica, visto che è spesso frequente in più membri
della stessa famiglia.
Esiste inoltre un insieme abbastanza articolato e variabile di
fattori che possono promuovere lo scatenamento degli attacchi. I più comuni sono: l’esposizione a luce, freddo e rumore intensi; lo stress; il riposo notturno insufficiente; le
alterazioni ormonali; l’assunzione di particolari alimenti,
bevande o farmaci.
Il dolore intenso e pulsante, concentrato in una sola metà del
capo (indifferentemente la destra o la sinistra o non necessariamente sempre la stessa), di durata variabile da alcune ore
a 2-3 giorni è il sintomo più caratteristico dell’emicrania, cui
possono aggiungersi disturbi visivi, nausea, vertigini, malessere
generale e stanchezza.
Nelle forme “con aura” l’attacco vero e proprio è preceduto
da segnali premonitori, soprattutto di tipo visivo (comparsa
di “lampi” di luce od ombre/offuscamenti nel campo visivo,
distorsione delle immagini, difficoltà di messa a fuoco), formicolii e difficoltà di linguaggio.
Talvolta, il dolore può anche non essere presente ed essere sostituito da attacchi di vertigini simili a quelli della labirintite
che gli esperti definiscono “equivalente emicranico”.
Il principale rischio associato all’emicrania deriva dal suo
trattamento inadeguato che può portare a un aumento della
frequenza, della durata e dell’intensità degli attacchi, determinando un notevole scadimento della qualità di vita.
Per evitare di veder peggiorare il disturbo, il consiglio è di
non abusare di farmaci analgesici e antinfiammatori da banco
quando tende a ripresentarsi per più di 2-3 volte al mese o a
persistere per oltre 3-4 giorni.
Meglio rivolgersi al medico e avviare un trattamento mirato
degli attacchi acuti oppure intraprendere una terapia profilattica se l’emicrania è di tipo cronico.
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Salute e Benessere
¾ Quando l’attacco emicranico compare in modo sporadico, l’assunzione di acido acetilsalicilico, paracetamolo, ibuprofene o Fans fin dall’esordio dei sintomi è, in genere, sufficiente
a sedare il disturbo in modo efficace e sicuro.
¾ Quando l’emicrania è molto intensa o non è adeguatamente alleviata da questi rimedi, ma resta comunque un
fenomeno occasionale, per controllare gli attacchi acuti si possono assumere farmaci antiemicranici specifici come i triptani
(dietro prescrizione del medico).
¾ Se il dolore si ripresenta spesso, per un totale di oltre 1215 giorni al mese, per periodi di almeno sei mesi, si dovrebbe
considerare l’opportunità di avviare una terapia di profilassi
dell’emicrania, finalizzata a ridurre frequenza e intensità degli
attacchi. In questo caso, ci si deve rivolgere a un neurologo
specializzato nella cura delle cefalee.
¾ Se l’emicrania è molto intensa, non risponde ai comuni
analgesici o diventa una compagna abituale è bene rivolgersi al
medico o al neurologo per una valutazione corretta.
Rivolgiti sempre con fiducia al Tuo farmacista.