SCOPERTE
SCIENZA
A L I M E N TA Z I O N E
SALUTE
C U R I O S I TÀ
PIÙ SEI PESSIMISTA,
PIÙ IL CERVELLO SI RESTRINGE
I pessimisti e chi è troppo incline ai pensieri negativi subiscono una riduzione dell’area cerebrale collegata alle emozioni
La personalità potrebbe influenzare le dimensioni del cervello. Lo suggerisce uno studio
della Washington University di St. Louis (Usa). secondo cui i neurotici, cioè le persone
più inclini ai pensieri negativi, con l’età subiscono una riduzione dell’area cerebrale
legata alle emozioni.
I ricercatori hanno esaminato le risonanze del cervello di 79 volontari tra i 44 e gli 88
anni, investigando anche sulle attitudini mentali e gli stili di vita. Ebbene, gli scienziati
hanno trovato in coloro che mostravano un maggiore pessimismo volumi più piccoli nella
materia grigia del lobo frontale e mediale rispetto a quelli più coscienziosi ed estroversi.
La stessa relazione è stata trovata nella corteccia orbitofrontale.
“È la prima volta che si trova un influsso della personalità nel cervello”, ha spiegato
Denise Head, prima autrice dello studio, “i nostri dati suggeriscono che c’è un legame molto stretto, soprattutto con le aree associate ai processi emozionali e sociali,
anche se è ancora presto per dire se è la personalità che influenza le dimensioni
cerebrali o il contrario”.
Secondo gli esperti una prima applicazione di questa scoperta potrebbe essere nella
diagnosi dell’Alzheimer. In chi è affetto da questa patologia si notano cambiamenti di
comportamento che potrebbero essere usati come indizio: “Noi abbiamo esaminato persone sane”, ha spiegato ancora l’autrice, “per ottenere una base prima di studiare
le patologie, e ora cercheremo di capire se da modifiche della personalità si può
risalire a patologie”.
A TAVOLA, BIO È MEGLIO
I cibi “organici” contengono fino all’80% in più di antiossidanti, oltre a maggiori percentuali di minerali e altri nutrienti
Più sano, più nutriente. Il cibo biologico, coltivato o allevato senza fertilizzanti o pesticidi, è superiore a quello tradizionale.
Lo sostiene una ricerca britannica durata quattro anni e finanziata dall’Unione europea
e da alcune aziende alimentari, condotta dall’università di Newcastle.
Secondo i risultati dello studio, “frutta e verdura bio contengono fino al
40% in più di nutrienti se coltivati senza l’utilizzo di fertilizzanti e
pesticidi. Il latte bio ha fino all’80% in più di antiossidanti”.
In più, gli alimenti biologici hanno maggiori percentuali
di ferro e zinco, minerali essenziali e spesso assenti
nella dieta. Evidenze che dovrebbero sgombrare
definitivamente il campo alle dispute sulla vera
o presunta migliore qualità del cibo “organico”
rispetto a quello ottenuto con l’aiuto della chimica.
Secondo il coordinatore dello studio, Carlo Leifert,
i vantaggi dei prodotti biologici sono tali da paragonarsi a
“una porzione extra al giorno di frutta e verdura”.
14
News