100% Fitness Mag - Anno V Agosto 2011 | Page 39

39 100% FITNESS MAGAZINE mente in seguito ad un temporaneo esaurimento delle riserve energetiche e nutritive del Sistema Nervoso Centrale, accelerato da iperattività o ansia cronica che, disperdendo energie in attività non finalizzate, possono sottrarre risorse alle funzioni cognitive e tradursi in una sensazione di “inefficienza” cerebrale. La relazione diretta tra situazioni di stress prolungato e di ansia cronica e calo delle funzioni cognitive è stato di recente dimostrato: infatti è ormai noto come, anche in soggetti sani, il meccanismo adattativo messo in atto dall’organismo per affrontare lo stress, cioè la stimolazione delle ghiandole surrenali che riversano nel sangue i cosiddetti “ormoni dello stress”, adrenalina, noradrenalina e glicocorticoidi, se continua per periodi prolungati, porti ad una condizione di sofferenza dei neuroni, le cellule cerebrali, che si manifesta principalmente con deficit dell’attenzione e della memoria. Se la condizione di stress eccessivo avviene in soggetti adulti giovani, è infatti in gran parte risolvibile rimuovendo le situazioni che hanno determinato lo stress, ad esempio con un periodo di riposo, e inoltre con l’impiego di piante ad azione adattogena e tonificante, che possono rappresentare un valido aiuto per recuperare tono ed energia, sia fisica che mentale. Ma anche nel soggetto meno giovane o anziano lo stress può condurre ad un temporaneo indebolimento metabolico e funzionale a livello di vari organi e apparati, tanto più che il sistema nervoso di un soggetto non più giovane ha riserve energetiche e nutritive ridotte, quindi può risultare più sensibile ad una condizione di stress. Se a questo si aggiunge anche un’eventuale compromissione della circolazione cerebrale a causa dell’età, è evidente come ciò possa portare ad una più grave sofferenza del Sistema Nervoso Centrale. Perciò, quando nell’anziano si osservano i primi deficit delle funzioni cognitive, è molto probabile che, oltre allo stress, una buona parte di responsabilità sia da attribuire ad un rallentamento del microcircolo arterioso cerebrale. In questo caso è senz’altro consigliabile ricorrere a quelle piante che abbiano effetti benefici sull’endotelio vascolare (la parete interna dei vasi sanguigni) e sulla funzionalità del sistema circolatorio. Tra le principali piante medicinali caratterizzate da queste proprietà riveste un ruolo di primo piano il Ginkgo biloba; risultano utili anche in questo caso fitocomplessi ad attività adattogena, come la Rodiola, il Ginseng, l’Eleuterococco, la Schisandra, il The verde, così come altre sostanze naturali come la Pappa Reale e il Polline, che per la loro attività energetica e tonificante, per l’azione antiossidante, anti-radicali liberi, vitaminizzante e remineralizzante, sono indicati per quasi tutte le fasce di età. E’ importante tuttavia associare a queste piante adattogene, che conferiscono maggiore vitalità, anche altre piante i cui principi attivi facilitino e migliorino il recupero delle energie, favorendo il rilassamento. Alcune piante sono particolarmente efficaci nel ridurre lo stato di tensione continua che si accompagna alla condizione di stress, come la Passiflora, il tiglio, il biancospino, la Melissa. È inutile ricordare che una sana nottata di sonno