100% Fitness Mag - Anno V Agosto 2011 | Page 34

100% FITNESS MAGAZINE sicuro di provare le sue emozioni. Si può contenere con le parole o anche fisicamente. Calmare il bambino è il risultato di quanto descritto sopra, parlargli in un certo modo, avere una certa espressione e tono di voce, non essere spaventati da lui, dire ciò che lui sta esprimendo coi fatti, è calmarlo e riportarlo giù dalla montagna della sua rabbia. Quindi i bambini vanno aiutati a calmarsi e non puniti per non aver saputo contenere la loro rabbia, così con la comprensione che noi possiamo offrirgli li possiamo portare dalla rabbia alla capacità di riflettere. Offrire confini a volte i bambini sfidano le regole, sfidano noi che gliele imponiamo, stanno chiedendo un confine. I bambini molto sfidanti cercano spesso grandi confini. (per es. una mano sulla spalla, un abbraccio, queste cose insieme e anche il parlargli). Ogni bambino è una persona a sé, diversa dagli altri e avrà bisogno di cose diverse. Ascoltare il bambino che avete davanti non significa soltanto “udire” le sue parole ma piuttosto ascoltare attentamente cosa sta comunicando. Il suo comportamento è una richiesta di aiuto, spesso disperata, quel bambino ha più paura di voi della sua rabbia ed è importante ascoltare le sue emozioni per sapere cosa dire e fare. Non cercate di fargli credere che voi vi sentite come lui... piuttosto riconoscetelo in quello che sta provando lui. Cosa non fare davanti ad un bambino arrabbiato Di fronte ad un bambino perennemente arrabbiato e rabbioso le reazioni più naturali ma anche le più sbagliate sono: Non riuscire a pensare Sentirsi sopraffatti e spaventarsi Non sopportare la tensione che si crea nell’ambiente e non riuscire a contenerla Provare rabbia e odio Sarà senz’altro difficile che un bambino che fino ad oggi ha scaricato l’intensità delle sue emozioni mordendo, scalciando, gridando improvvisamente smetta di farlo! Ci vorrà del tempo e voi potete anche porvi come obiettivo di diventare i “confidenti” di quel bambino, di essere un pò il suo angelo custode che lo aiuta e lo mette nelle condizioni di arginare tutta quella rabbia. L’abbraccioè uno strumento prezioso di regolazione emotiva. Un abbraccio sicuro e confortante dato da una persona di cui ci si fida, nel momento giusto, può stabilizzare quello che il bambino sta provando. Si può abbracciare il bambino solo se lo si conosce bene e lui si fida di voi. Deve esserci già un rapporto intenso perché lui vi permetta di “tenerlo”. Non si abbraccia un bambino più grande e più forte, in quel caso si ci limitata a parlargli. Se lui riuscisse a fare male questo vorrebbe dire che lui si sentirebbe ancora più disperato e solo nella sua rabbia distruttiva... si confermerebbero le sue paure. Se si è arrabbiati non si abbraccia, tutto quello che si prova lui lo sente! Si fa solo se si è calmi. Non si fa se si ha paura del bambino! Sistematevi a terra, contro il muro, toglietevi le scarpe e oggetti che possano fare male al bambino, spiegate a lui che ora lo abbracciate perchè si calmi, lo volete aiutare, immaginate di essere una coperta accogliente e avvolgente, piegate le sue braccia sul suo petto e le vostre sulle sue, appoggiate il vostro petto sulla sua schiena e piegate le sue ginocchia portando le vostre gambe sopra le sue, siate dolci e delicati, non è una lotta ma un abbraccio intenso. Cercate di trasmettergli serenità e una forza buona. Potete parlargli, dolcemente, ditegli che lo abbracciate per tenerlo al sicuro, fino a che non si sarà calmato. Assumete una respirazione pacata, profonda e lasciate che il suo respiro segua il vostro, lentamente. E’ probabile che all’inizio lui farà di tutto perchè lo lasciate andare, come “mi fai male”, “non respiro”, “ma che fai? Ora basta!”, cercate di capire se solo si vergogna a fare una cosa nuova o se realmente non sta bene lì con voi, se sta davvero soffrendo, se è così lasciatelo andare. Vi accorgerete che dopo qualche minuto se il bambino sta bene, il suo corpo poco a poco si abbandonerà al vostro abbraccio. Abbracciate in questo modo solo se e quando siete sicuri che la reazione del bambino non sarà peggiore, ci sono bambini a cui non piace affatto essere toccati né “costretti”, dovete saper prima con chi avete a che fare. Attraverso la pratica psicomotoria si aiuterà questi bambini a imparare a gestire e canalizzare la propria rabbia, attraverso il gioco senso motorio, simbolico si favorirà la scarica aggressiva dando la possibilità al bambino di vivere in toto le proprie emozioni per poi elaborarle e metterne le distanze, inoltre si aiuteranno anche i genitori ad interagire con i propri bambini. 34