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Se vogliamo evitare che queste
situazioni ci provochino rabbia,
frustrazione, ansia e stress, come
troppo di consueto accade, sta
esclusivamente a noi saper adottare la strategia più efficace.
Per affrontare e gestire al meglio
il cambiamento, gli imprevisti e
tutto ciò che è al di fuori del nostro controllo, dobbiamo imparare
a gestire meglio le nostre emozioni, controllando quelle negative e
lasciando andare quelle positive.
Cosa significa in concreto? Ecco
un altro esempio per chiarire ancora meglio il concetto.
Immaginiamo che noi siamo riusciti finalmente a ritagliarci del
tempo per fare ginnastica (magari
al Central) al mattino. Riusciamo
a farla con costanza e questo ci
dona vitalità e benessere. Un bel
giorno tuttavia il rubinetto del
bagno si rompe e noi dobbiamo
trascorrere l’intera mattinata a
ripulire il disastro e ad aggiustare
il rubinetto. Niente attività fisica,
ovviamente, e una buona dose di
stress a rovinarci la giornata.
Ci sentiamo arrabbiati e frustrati
perché abbiamo dovuto darci da
fare per risolvere il problema e
non abbiamo potuto seguire la
nostra routine quotidiana.
Se vediamo bene, tutti noi abbiamo inconvenienti di questo
tipo, piccoli o grandi, non è vero?
Situazioni e problemi che impediscono alle cose di andare come
vorremmo; persone ed eventi che
alterano una realtà che noi stiamo
costruendo a fatica e una vita che
non procede propriamente nella
direzione verso cui desideriamo
che vada.
Le conseguenze sono stress, ansia,
frustrazione, delusione.
Deve necessariamente andare
così? No!!!
Nel caso specifico degli esempi
precedentemente fatti della mia
spalla o del rubinetto, per risolvere la situazione, significa accettare
l’imprevisto. Accettare che la spalla ha qualcosa che non va o nel
secondo esempio, accettare che
per quel giorno non possiamo dedicarci alla ginnastica. E meglio
ancora, bisognerebbe avere la
forza e le qualità di considerare
l’imprevisto come un’opportunità per impegnarci in qualcosa di
diverso. Nel primo esempio, apprezzare magari un po’ più il riposo, avere più tempo per leggere
un libro, dedicarsi maggiormente
alla famiglia, pianificare il lavoro
o scrivere questo articolo solo due
giorni prima dell’operazione alla
spalla. Nel secondo caso, magari
apprezzare ancora di più le future
occasioni per fare un po’ di sport
e imparare (forse) ad aggiustare
un rubinetto.
Allora cosa vuol dire questo? Significa non pensare che la strada
giusta sia soltanto quella che avevamo immaginato. Significa accettare il cambiamento e l’imprevisto
come parte naturale dell’esistenza, senza ritrovarci stressati e
frustrati. Significa prendere dalla
vita ciò che ci offre, piuttosto che
cercare in modo esasperato di
modellarla come vorremmo che
fosse.
Poi quando riusciamo a far sì che
le cose siano esattamente come
avevamo voluto, in genere il desiderio successivo è quello di mantenerle così come sono. Ma invece
la realtà è un’altra: quelle cose,
situazioni, eventi o realtà materiali
che siano, cambieranno inevitabilmente. E’ un aspetto intrinseco della nostra esistenza. Nulla
rimane immutabile, prima o poi
cambierà. La risposta migliore a
tutto ciò è accettare, anzi abbracciare pienamente il cambiamento
e considerarlo per quello che é:
una costante nella nostra vita.
Il mondo intorno a noi muta incessantemente e noi siamo parte
di questo cambiamento.
Cosa significa davvero vivere una
vita perfetta? Significa forse rendere la nostra realtà e il mondo
intorno a noi esattamente conformi all’ideale che ci siamo creati?
Probabilmente quell’ideale non lo
raggiungeremo mai, proprio perché non tutto è sotto il nostro controllo. Perché allora non provare a
considerare il mondo già perfetto
così come è, cercando di focalizzare i nostri sforzi sugli aspetti
che possiamo realmente cambiare? La realtà, a volte è dolorosa,
caotica, faticosa, in continuo mutamento... ma meravigliosamente
perfetta. Il mondo è già bellissimo
così come è.
Ogni cosa intorno
a noi è meravigliosa,
se i nostri occhi sono
pronti ad ammirarla.
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