100% Fitness Mag - Anno IV Settembre 2010 | Page 54
OCCHIALI
DA SOLE,
MAI FARNE A MENO
N
on solo per estetica: le lenti scure sono
indispensabili per proteggere dai dai
dei raggi Uv.
Completare il look con un paio di occhiali
scuri effettivamente conviene. L’”eyewear”,
cioè l’abbigliamento per gli occhi, ha sicuramente una funzione estetica, ma ne ha soprattutto un’altra
più importante: la protezione degli occhi. La luce solare
forte, caratteristica della stagione estiva ma presente anche in
inverno, altera il benessere visivo e può provocare problemi agli
occhi, come le congiuntiviti o, nel tempo, la comparsa anticipata della cataratta.
Le lenti da sole rappresentano allora il “filtro” che seleziona
le radiazioni, il tipo di luce che arriva agli occhi, e che riduce
drasticamente quelle nocive. A una condizione, però: che siano
di buona qualità, e cioè garantite in regola con le prescrizioni
della legge vigente che le considera “dispositivi di protezione
individuale”.
ANCHE GLI OCCHI
POSSONO AFFATICARSI.
RAGGI VISIBILI E INVISIBILI
I raggi solari che costituiscono la luce
hanno diverse lunghezze d’onda.
Quelli che i nostri occhi riescono
a percepire hanno lunghezze che
vanno dai 380 ai 780 nanometri
(milionesimi di millimetro) e corrispondono allo spettro dei sette colori
dell’arcobaleno, dal violetto al rosso.
All’interno dello spettro visibile, il
blu, l’indaco e il violetto, che si trovano tra i 380 e i 500 nanometri, rap-
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presentano la cosiddetta “luce blu”,
che ha effetti particolari sulla visione
e sull’occhio.
Sotto i 380 e sopra i 780 nanometri
di lunghezza d’onda le radiazioni non
sono percepite dall’occhio, anche se
lo colpiscono sono la luce invisibile,
di cui fanno parte anche i raggi ultravioletti (uva e Uvv) e i raggi infrarossi. Sono quegli stessi raggi da cui
bisogna proteggersi in Estate.
D’estate aumentano le situazioni che alterano la visione e qualche volta arrivano ad
impedirla; si tratta, infatti, del periodo in cui
la luce solare è più intensa, le giornate sono
più lunghe, con più ore di irraggiamento, e
si trascorre tanto tempo all’aperto.
Ed è anche il periodo di maggiore esposizione dal riverbero, cioè ai raggi che
vengono riflessi dalle superfici su cui arrivano: quella dell’acqua (mare, lago, fiume,
piscina), ma anche quelle di colore chiaro
(strade, muri) oppure lucide (parabrezza
delle auto).
Il riverbero è sempre fastidioso, ma può
arrivare ad essere abbagliante e ad impedire la visione. Aumenta anche la variabilità
della luce, come per esempio nel passaggio
rapido da zone d’ombre ad altre più luminose e viceversa.
Quest’alterazione complessiva della vista,
cioè della capacità di percepire distintamente le immagini ed i contrasti, fornisce
al cervello informazioni imprecise, perciò
rallentano i tempi di reazione con effetti
negativi sulle attività che richiedono una
(risposta) immediata, come la guida e lo
sport.