100% Fitness Mag - Anno IV Settembre 2010 | Page 34
L’angolo degli esperti
Dottoressa
Daniela Caifa
NEUROPSICOMOTRICISTA
IL GIOCO
SENSO MOTORIO
M
olto spesso mi
capita, parlando
con genitori che
approcciano per
la prima volta alla
psicomotricità di
sentirli dire :“ non sa fare bene dei movimenti “ “non sa saltare”…. Ecco si pensa
che la terapia insegni l’attività motoria
ai bambini … Non è così. Attraverso
la psicomotricità si stimola il piacere
del bambino a svolgere i movimenti
ad investire tutto il corpo nella corsa,
nel rotolare, nel cadere si stimolano situazioni” limite” vissute nella sicurezza
della gestione del terapista e del materiale della stanza, che risulta particolare,
infatti troviamo: materassi, rulli, cuscini,
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palloni molto grossi, ecc. Il bambino impara nel piacere, giocando ripetendo più
e più volte lo stesso gioco, che per noi
può apparire banale ma che invece, il più
delle volte lo aiuta a superare delle angosce e ad essere più sicuro di se stesso. Il
gioco anche se riproposto non farà mai
vivere l’ emozione nello stesso modo
ma sarà sempre diversa. L’espressività
motoria è il modo in cui il bambino può
manifestare il piacere di essere se stesso,
di diventare autonomo e di esprimere il
piacere di scoprire e conoscere il mondo
che lo circonda.
Le attività motorie possono essere orientate su di sé, come il dondolio su palloni,
corde, ecc … che creano diverse sensazioni, quelle di tensione (stordimento,
vertigine, paura) quando il movimento
è ampio, mentre quelle di distensione
quando l’ampiezza è limitata. Durante
questo gioco il bambino libera la propria
energia placando le tensioni interne. Vivere il limite crea piacere … il piacere
di giocare con la paura. Un altro gioco
che caratterizza spesso i nostri bambini
è quello della rotazione : rotolare, fare
capriole, girare intorno ad una persona, provoca perdita di equilibrio e dell’
orientamento, lo sguardo fissa lo spazio
che si muove intorno.
Questi giochi mettono in evidenza la capacità del bambino nel controllare movimenti più o meno acrobatici ed evitare la caduta. È un modo per affe