100% Fitness Mag - Anno IV Settembre 2010 | страница 15
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Colesterolo,
attenzione alle merendine
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SCOPERTE
SCIENZA
ALIMENTAZIONE
SALUTE
CURIOSITA’
Prima di tutto è necessaria un’alimentazione corretta
Merendine sotto accusa per l’alto contenuto di colesterolo. Basta
consumarne un paio per avvicinarsi alla quantità di colesterolo giornaliera e, se si aggiungono gli altri alimenti consumati nel corso della
giornata, il livello viene superato.
E’ quanto sostiene l’Aduc, l’Associazione per i diritti degli utenti e dei
consumatori, che accusa i genitori di non saper educare i figli ad una
alimentazione sana ed equilibrata. “Il livello soglia di assunzione del
colesterolo, per la media della popolazione - dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc - è di 300 milligrammi al giorno, dose che
ovviamente diminuisce per bambini in relazione all’età e al peso. La
quantità di colesterolo che può essere assunta da un bambino viene misurata in relazione al fabbisogno di calorie giornaliere e deve essere di
100 milligrammi per 1000 kilocalorie; un bambino di 8 anni ha bisogno
di circa 2000 kilocalorie giornaliere, quindi il colesterolo da assumere
giornalmente deve essere di 200 milligrammi.
La quantità di colesterolo contenuta nelle merendine tipo brioche -sottolinea Mastrantoni - è pari a 180 milligrammi per 1000 grammi di prodotto. Il colesterolo diminuisce, di poco, per le merendine tipo pan di
spagna, 142 milligrammi, e pasta frolla, 141 milligrammi”.
Gli antidepressivi
indeboliscono le ossa
Una ricerca di mostra che sono a rischio soprattutto le donne anziane. Gli antidepressivi o i farmaci che agiscono sul sistema
nervoso contribuiscono a rendere più fragili le ossa delle donne
anziane. Lo rivela uno studio, pubblicato sulla rivista “Archives of
internal medicine”. Ad aumentare il pericolo, fino al 40% in più,
anche per quanto riguarda le cadute, sarebbe l’azione di queste
sostanze sull’attenzione e sulla funzione neuromuscolare. Per
più di 8 mila donne ultra sessantacinquenni, che assumevano
benzodiazepine, antidepressivi, anticonvulsivi e farmaci stupefacenti, il rischio di fratture aumentava del 40%. In particolare
con gli antidepressivi l’aumento era del 25% e superava del 70%
le fratture dell’anca.
Sale
un killer a tavola
Riducendo del 30% il suo apporto si salverebbero ogni anno 18 mila
italiani. Basterebbe ridurre del 30 per cento l’apporto giornaliero di
sale per salvare ogni anno 18 mila italiani dalla morte per ictus o
infarto. Lo riferiscono i nefrologi dell’ospedale San Giovanni Bosco di
Torino. “Un dato che fa riflettere sulle comuni abitudini alimentari spiega il dottor Roberto Boero, della divisione di Nefrologia e dialisi
- perché solo un terzo del sodio ingerito ogni giorno viene aggiunto
a tavola, mentre i restanti due terzi derivano dal sale contenuto
negli alimenti (in particolare in quelli trasformati dall’uomo).
E se si pensa che il 30 per cento di questo sodio ‘nascosto’ viene dai
farinacei, si co