100% Fitness Mag - Anno IV Ottobre 2010 | Page 68

lifestyle l’angolo della poesia IL CACCIATORE E IL LUPO Era lì ancora a terra steso un daino da un arco ucciso quand’ecco che nei pressi, tutto solo, passa uno splendido capriolo. Il cacciatore, pronto, serra la bocca e veloce un altro dardo scocca, il capriolo seguendo del daino la via va a fargli buona compagnia. All’uomo sferrò un tremendo morso e senza poter gridare “Soccorso!” il cacciatore a terra stramazzò e al creator l’ingordo se ne andò. L’uomo con l’arco ancor contratto si guarda le sue prede soddisfatto: “Un daino e un capriolo, per Giove, -disse- ch’io sia bravo sono le prove”. Passando un lupo da quella parte vide quello spettacolo di morte ed esclamò: “Benedetta la fortuna, di cacciar non devo darmi più pena!” “Questo bottin, giuro sul mio onore appagherebbe più d’un cacciatore,” con molta enfasi s’inorgogliva ma in quel mentre qualcosa appariva. “A te, mia cara dea, con questo scempio devo innalzare un grande tempio, son molti giorni che a cacciar provo ed ora, così, quattro morti trovo”. Il caso volle che un grosso cinghiale, buono da conservare sotto sale, nei pressi del cacciator passasse e che, distratto, di lui non s’accorgesse. “Devo occultare queste scorte visto che l’inverno è alle porte, dell’arco la corda or rosicchierò e questo ben di Dio meco porterò”. Il cacciator, in mano ancora l’arco mirò bene al selvatico porco, un dard