di Ernesto Lupacchio
Club Manager
Central Fitness Club 1, 2, 3
PERCHÉ CI PREOCCUPIAMO
COSÌ TANTO?
Prepararsi ad “occuparsi” e non a “pre-occuparsi” …
E’
talmente normale
per noi esseri umani preoccuparci che
a furia di usare
questa parola non
ci rendiamo più
conto che è un nonsenso linguistico!
Non è possibile pre-occuparsi: o ci si occupa di qualcosa oppure no! Se io ti dicessi di pre-chiudere la rivista che hai in
mano oppure di pre-alzarti da dove sei
seduto, mi prenderesti per pazzo, giusto? Non vuol dire niente pre-chiudere
o pre-alzarsi: o chiudi il giornale o non
lo chiudi, o ti alzi o non ti alzi! Non si
può pre-fare qualcosa, o la si fa o non la
si fa!
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Eppure noi ci “preoccupiamo”, ma in
questo caso non ci prendiamo per pazzi
quando lo facciamo! Anzi, è un pazzo
chi non lo fa!
“Al giorno d’oggi non si può non preoccuparsi”; “Mi preoccupo perché ci tengo”;
Avere un figlio è una fonte continua di
preoccupazione”; E’ normale preoccuparsi
quando non hai notizie di qualcuno a cui
vuoi bene”.
Ma cos’è la preoccupazione? Nient’altro
che la proiezione della nostra mente su ciò
che forse, eventualmente, potenzialmente,
ipoteticamente potrebbe accadere in futuro, ma che non è ancora successo (e spesso
non ci si è nemmeno minimamente vicini).
Così facendo anticipiamo nella nostra
mente l’evento (che molto probabilmente non accadrà mai), iniziando a
renderlo reale e a viverlo insieme alle
sensazioni che vivremmo nel caso accadesse.
“Il solo pensiero mi fa sentire male”
“Non posso nemmeno pensarci, perché solo
all’idea mi sento morire”.
Ed ecco che immediatamente ci troviamo addosso ansia, paura, inquietudine,
tensione e stress. Come nel caso dei
sensi di colpa, possiamo preoccuparci
con grande intensità e molto a lungo,
ma tutta la preoccupazione di questo
mondo non potrà farci cambiare minimamente le cose.
Solo occupandocene possiamo eventualmente cambiarle!
Ma la creazione di stati d’animo negativi
ed improduttivi, che ci portano a stare
male o a immobilizzarci nel presente
per ciò che potrà più o meno succedere nel futuro, è assolutamente inutile e
distruttiva.
Le nostre paure sono costantemente
alimentate dai pensieri che ce le fanno
vivere in anticipo e per lo più nel peggiore dei modi. Di solito infatti le nostre preoccupazioni sono di gran lunga
peggiori di ciò che può accadere nella
realtà. Il risultato di questo focalizzare
l’attenzione su ciò che temiamo è proprio la sensazione d’ansia, angoscia e
inquietudine che, spesso e volentieri, ci
porta a fuggire dalle situazioni evitando
il potenziale pericolo.