100% Fitness Mag - Anno IV Ottobre 2010 | Page 56

di Ernesto Lupacchio Club Manager Central Fitness Club 1, 2, 3 PERCHÉ CI PREOCCUPIAMO COSÌ TANTO? Prepararsi ad “occuparsi” e non a “pre-occuparsi” … E’ talmente normale per noi esseri umani preoccuparci che a furia di usare questa parola non ci rendiamo più conto che è un nonsenso linguistico! Non è possibile pre-occuparsi: o ci si occupa di qualcosa oppure no! Se io ti dicessi di pre-chiudere la rivista che hai in mano oppure di pre-alzarti da dove sei seduto, mi prenderesti per pazzo, giusto? Non vuol dire niente pre-chiudere o pre-alzarsi: o chiudi il giornale o non lo chiudi, o ti alzi o non ti alzi! Non si può pre-fare qualcosa, o la si fa o non la si fa! 56 | 100% Fitness Magazine Eppure noi ci “preoccupiamo”, ma in questo caso non ci prendiamo per pazzi quando lo facciamo! Anzi, è un pazzo chi non lo fa! “Al giorno d’oggi non si può non preoccuparsi”; “Mi preoccupo perché ci tengo”; Avere un figlio è una fonte continua di preoccupazione”; E’ normale preoccuparsi quando non hai notizie di qualcuno a cui vuoi bene”. Ma cos’è la preoccupazione? Nient’altro che la proiezione della nostra mente su ciò che forse, eventualmente, potenzialmente, ipoteticamente potrebbe accadere in futuro, ma che non è ancora successo (e spesso non ci si è nemmeno minimamente vicini). Così facendo anticipiamo nella nostra mente l’evento (che molto probabilmente non accadrà mai), iniziando a renderlo reale e a viverlo insieme alle sensazioni che vivremmo nel caso accadesse. “Il solo pensiero mi fa sentire male” “Non posso nemmeno pensarci, perché solo all’idea mi sento morire”. Ed ecco che immediatamente ci troviamo addosso ansia, paura, inquietudine, tensione e stress. Come nel caso dei sensi di colpa, possiamo preoccuparci con grande intensità e molto a lungo, ma tutta la preoccupazione di questo mondo non potrà farci cambiare minimamente le cose. Solo occupandocene possiamo eventualmente cambiarle! Ma la creazione di stati d’animo negativi ed improduttivi, che ci portano a stare male o a immobilizzarci nel presente per ciò che potrà più o meno succedere nel futuro, è assolutamente inutile e distruttiva. Le nostre paure sono costantemente alimentate dai pensieri che ce le fanno vivere in anticipo e per lo più nel peggiore dei modi. Di solito infatti le nostre preoccupazioni sono di gran lunga peggiori di ciò che può accadere nella realtà. Il risultato di questo focalizzare l’attenzione su ciò che temiamo è proprio la sensazione d’ansia, angoscia e inquietudine che, spesso e volentieri, ci porta a fuggire dalle situazioni evitando il potenziale pericolo.