100% Fitness Mag - Anno IV Ottobre 2010 | Page 24

L’angolo degli esperti Dottoressa Bianca Pane CONOSCI TE STESSO L’INTESTINO ANCHE LA PANCIA HA LA SUA INTELLIGENZA L a LETTURA SIMBOLICA DELL’INTESTINO è strettamente collegata a quella del cervello. Questi due organi infatti sono simili nel colore (chiaro) e nell’aspetto: le circonvoluzioni cerebrali e le anse intestinali. Ma anche nelle funzioni: il cervello infatti assorbe stimoli e impressioni dall’esterno, ne trattiene una parte sotto forma di memoria ed esperienza, ed elimina l’altra, in forma di sogni e “pensieri di scarto”. L’intestino, in modo analogo, riceve il cibo ingerito, ne filtra una parte che andrà nei vasi sanguigni e che costituirà i mattoni del nostro corpo, ed elimina la parte residua in forma di feci. Esso si configura quindi come un cervello (in basso), un organo cioè che esprime non solo le funzioni viscerali, ma anche gli istinti e le pulsioni che sono alla base del nostro essere. Il mondo “basso” è legato per analogia anche agli aspetti dell’essere umano giudicati “inferiori”: tutti siamo portati a considerare l’intestino e la funzione che esercita come sporchi. L’intestino diventa quindi il luogo-simbolo in cui si svolge l’elaborazione di quei contenuti psichici (desideri trasgressivi, fantasie immorali, pensieri cattivi,..) inaccettabili alla coscienza: sono giudicati inadeguati, trasgressivi, da censurare, oppure sono stati rimossi perchè non corrispondenti all’immagine “pulita” che la persona ha di se stessa. Ma la funzione escretrice è anche espressione, per quanto paradossale possa sembrare, di creatività. Per il bambino, nei primi mesi di vita, la defecazione è, insieme al pianto, un momento 24 | 100% Fitness Magazine fondamentale dell’espressione di sè. Le feci costituiscono il primo vero prodotto concreto che il bambino vede e sente uscire dal proprio corpo. Nei primi tre anni le feci diventano un “dono prezioso” che il bambino fa agli altri (la mamma, il papà, l’ambiente esterno...) su cui egli investe una parte importante del proprio essere. La sua fiducia di base si costruisce proprio, anche se non solo, su come la “cacca” viene accolta dai genitori. Crescendo, l’espressione creativa utilizza ovviamente modalità ben più consapevoli e raffinate e tuttavia anche nell’adulto la defecazione resta collegata in modo analogico alle istanze del DARE e TRATTENERE, del DONARE e del NEGARE, del dire di SI o di NO. Tali simboli emergono in primo piano in forma di sintomi (COLITE o STIPSI) quando la persona non riesce ad affrontare e a risolvere in modo cosciente i conflitti che riguardano queste tematiche. L’intestino ha poi un’altra valenza simbolica: la defecazione è