L’angolo degli esperti
Dottoressa
Monica Ioviero
PODOLOGA
L’ IMPORTANZA DELLA
PREVENZIONE
D
urante la visita podologica è di buon
uso informare il
paziente riguardo
le norme igieniche
e di profilassi; tutto
questo si ritiene utile per far sì che la prevenzione da alterazioni della cute e degli
annessi dell’arto inferiore, possa ritenersi la migliore possibile. Infatti, bisogna
sempre ricordare che la miglior cura è
la prevenzione ed è pertanto essenziale ispezionare i piedi al fine di verificare
che non vi sia presenza di ipercheratosi,
di fissurazioni, vesciche, stati infiammatori, ragadi, ulcere e di controllare sem-
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pre che tra le dita non vi sia una eccessiva umidità oppure secchezza ai talloni.
Importante nella prevenzione è sicuramente l’ igiene, o anche la buona pratica
di lavare almeno una volta al giorno i
piedi con acqua tiepida (mai calda, utilizzando saponi specifici non aggressivi
e non per lungo tempo!) e procedere ad
una accurata asciugatura dei piedi con
un panno morbido (che non lasci residui tra le dita), per evitare macerazioni
interdigitali della cute che possono essere causa di infezioni micotiche; “almeno
una volta” dicevo, perché, in caso di sudorazione eccessiva, il lavaggio si potrà
effettuare anche più di una volta al dì,
magari con un successivo utilizzo di un prodotto normo
- traspirante specifico.
Per quanto riguarda l’impiego di sorgenti di calore,
attenzione ad usare quelle che
potrebbero provocare ustioni in pazienti diabetici
neuropatici e geriatrici
(phon ed acqua calda,
ad esempio!)
L’eccessivo calore è
inoltre sempre sconsigliato in presenza
di eritemi, di malattie venose e linfatiche ed ancor più se si è verificata già una
tromboflebite.
Bisogna prestare particolare attenzione alle ipercheratosi plantari, digitali
o interdigitali, perché su un piede ogni
ipercheratosi può essere il campanello
d’allarme di un deficit posturale o di una
patologia a carico dell’arto inferiore.
È ovvio che una delle cose più importanti è che non vengano usati sulle ipercheratosi cerotti, callifughi, lamette da
barba o bisturi, ma che vengano invece
utilizzate delle specifiche emulsioni delicate per mantenere il trofismo della pelle, la sua elasticità ed idratazione e che
ci si rechi periodicamente dal podologo
che è in grado di proporre il migliore
trattamento da seguire affinchè si possa
risolvere il più possibile il problema.
Il podologo sconsiglierà, ad esempio,
l’utilizzo di creme non specifiche applicate al piede e tra le dita, perché queste
potrebbero creare un’eccessiva umidità
interdigitale con sovrapposizione di infezione micotica, o anche l’utilizzo di
soluzioni alcoliche, che potrebbero ulteriormente seccare la pelle invece che
idratarla; lo specialista consiglierà invece, in presenza di cute secca, l’utilizzo di creme idratanti o di
estratti naturali che siano
in grado di migliorare il
trofismo, l’elasticità e la
risposta della pelle ai traumi e agli agenti esterni.