100% Fitness Mag - Anno IV Novembre/Dicembre 2010 | Page 78
SPORT & FITNESS
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MOTIVI
PER FARE
SPORT
Secondo la scienza.
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AUMENTA LA POTENZA E
LA DIMENSIONE DEL CUORE
L’attività fisica, in particolare se aerobica armonica (con
interessamento simmetrico di tutte le parti del corpo), ha
un effetto positivo sul cuore: ne aumenta la parte muscolare nobile e
migliora prestazioni e vascolarizzazione.
Per gli uomini e per le donne sono consigliate le attività aerobiche: il
nuoto, la corsa leggera, la bici in piano la cyclette, lo sci, il golf e gli sport
a intervalli, se praticati in modo non eccessivo (come il tennis doppio).
“La frequenza ideale è di 2-3 volte la settimana”, spiega Carlo Cipolla,
direttore dell’unità di Cardiologia dell’istituto europea oncologico.
Aggiunge Alessio Rungatscher, cardiochirurgo e ricercatore in scienze
cardiovascolari dell’Università di Verona. “Atleti allenati a sport di endurance, cioè di resistenza aerobica, hanno una frequenza cardiaca media a
riposo molto bassa: 40-50 battiti/min, contro gli 80-100 “normali”.
Questo fenomeno è dovuto a un adattamento positivo del cuore all’esercizio, che aumenta le dimensioni delle camere che pompano il sangue
(atri e ventricoli) e irrobustisce la struttura muscolare, il miocardio.
Questo fa del cuore una macchina più forte ed efficiente, che riesce a
pompare a ogni battito (sistole) più sangue. Proprio perchè più efficiente, il cuore d’atleta deve lavorare con un “numero di giri” minore rispetto
a un individuo sedentario. È come possedere un’automobile che viaggia
sempre con un motore a un numero di giri basso: i vantaggi su consumi
e prestazioni sono evidenti”.
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E’ UN VIAGRA NATURALE
Secondo il cardiochirurgo Rungatsher, “in
seguito all’attività fisica la circolazione migliora, perché si hanno benefici effetti sul
microcircolo. Infatti aumenta la vascolarizzazione periferica
a livello di cute e di muscoli (cioè cresce la densità di capillari) e durante il lavoro muscolare vengono prodotte sostanze
vasodilatanti, che a loro volta favoriscono la circolazione
del sangue. Ecco perché gli specialisti raccomandano di fare
lunghe camminate o trekking ai pazienti che soffrono di arteriopatie agli arti inferiori. E, per lo stesso motivo, negli uomini che praticano attività sportiva si registra una riduzione
dell’incidenza di deficit rispetto ai maschi sedentari.
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RIDUCE L’ASSENTEISMO
Altro che provvedimenti del ministro
Brunetta. Secondo uno studio olandese
pubblicato sul British journal of sports
medicine, per ridurre l’assenteismo sul lavoro basterebbe fare sport. Analizzando per quattro anni i dati
di 1.220 lavorativi i ricercatori hanno infatti concluso
che i lavoratori pigri, che non praticavano cioè alcuna
attività fisica, collezionavano più giorni di malattia dei
colleghi sportivi.