100% Fitness Mag - Anno IV Novembre/Dicembre 2010 | Page 58

SALUTE & BENESSERE L’angolo degli esperti FISIOTERAPISTA Dottoressa Rosanna Aiello Principi generali della riabilitazione della spalla “La spalla rappresenta il miglior compromesso tra motilità e stabilità” (Associazione Ortopedica Americana) L a spalla è una struttura anatomica complessa che consta di più articolazioni, i cui movimenti integrati sono indispensabili per la sua funzione: articolazione gleno-omerale (GO), art. scapolo-toracica, art. acromion-claveare (AC), art. sterno-claveare (SC), art. sottoacromiondeltoidea. L’articolazione gleno-omerale o articolazione della spal- 58 | 100% Fitness Magazine la è un classico esempio di articolazione mobile del tipo delle enartrosi o articolazioni a sfera. Questa consente tutti i movimenti e cioè la flessione, l’estensione, l’abduzione, l’adduzione, la rotazione esterna e quella interna e, da ultimo, il movimento di circonduzione, che rappresenta la somma dei movimenti precedentemente descritti e vale a determinare gli ampi movimenti delle braccia nello spazio.La stabilità ossea della GO è accentuata dal cercine fibrocartilagineo (anello fibro-cartilagineo), che funziona ampliando e approfondendo la cavità mentre aumenta la congruenza delle superfici articolari. I legamenti e la capsula agiscono come stabilizzatori statici e funzionano per limitare le traslazioni e le rotazioni della testa dell’omero nella glenoide. Ai muscoli spetta il compito di stabilizzatori dinamici della GO. Una mobilità e una stabilità corrette della scapola sono critiche per un funzionamento normale della spalla. La scapola offre una solida base da cui partono tutti i movimenti della spalla e un posizionamento corretto è indispensabile perché il movimento della GO sia efficiente e potente. Essa consente di seguire adeguatamente la glenoide evitando il conflitto dell’omero con l’acromion. Un allineamento o un movimento anormale della scapola, la discinesia della scapolotoracica, può portare a segni clinici consistenti con instabilità e sindrome da conflitto. Il rinforzo degli stabilizzatori della scapola è una componente importante del protocollo di riabilitazione dopo qualsiasi lesione della spalla ed è essenziale per un recupero funzionale completo. Sono molte le condizioni patologiche che possono interessare il complesso della spalla; il problema può essere il frutto di una lesione traumatica acuta con danno di una o più parti del sistema, oppure di microtraumi ripetitivi che alterano la meccanica normale dell’intero complesso. Ciò che il paziente lamenta è importante e serve spesso per la diagnosi: ipostenia, rigidità, dolore, blocco, sublussazione, limitazione della mobilità, irradiazione alla mano. Motilità, forza e stabilità sono le tre componenti della funzione della spalla che possono essere compromesse da una lesione acuta o cronica. Tutte possono essere trattate efficacemente con una terapia riabilitativa. Una modalità terapeutica che si fa strada nella riabilitazione della spalla perché pone meno stress sui tessuti è l’idrochinesiterapia. I vantaggi dell’idrochinesiterapia sono riferibili alla spinta idrodinamica che l’acqua offre all’arto superiore, consentendo un recupero più precoce del movimento attivo in un ambiente protetto che garantisce un ritorno precoce agli schemi motori normali.