100% Fitness Mag - Anno IV Novembre/Dicembre 2010 | Page 100
lifestyle
arredamento
di
Francesco Esposito
Interior Designer
ARREDAMENTO...
VOGLIO TANTI VESTITI
S
i esatto! Questa è stata
l’ultima richiesta ricevuta da un arredatore,
richiesta tipica da atelier di moda.
In effetti la signora, ovvero
come si dice in questi casi “la
committente”, desiderava “leggere”...cioè tenere sotto controllo tutto l’abbigliamento della
famiglia.
Il “sogno” da realizzare è, quindi, una stanza come se fosse una
“cabina armadio”:
ad angolo, o dritta, alta il più
possibile e ricca di ogni tipo di
comfort.
Proviamo ad immaginarci una
famiglia tipo, formata da: lei,
tipica donna in carriera e lui
dirigente di una nota azienda
della penisola, con l’esigenza di
sistemare i numerosi abiti, da
lavoro e non (casual, palestra
etc...), che aumentano giorno
dopo giorno.
La soluzione nell’ambito
dell’arredo è una cabina armadio con ante, ove possibile,
scorrevoli, altrimenti battenti
con specchi a vista, laccate colori pastello, superaccessoriata
con ripiani interni da spostare a
piacere, cassetti e cassettini per
piccola biancheria; vani per le
scarpe e mensole per le borse e
pochette che collezionano tutte
le donne.
Ma non vanno trascurate le esigenze del marito, amante anche
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egli dell’ordine nel guardaroba,
quindi: porta cravatte, appendini per cinture con il frontalino
di vetro e porta camice ad altezza giusta in modo da rendere la
scelta della camicia giusta più
agevole; faretti o luci a led che
si accendono automaticamente
all’apertura dell’anta, specchi
estraibili o fissi per controllare
e controllarsi dalla punta dei
piedi in su; pouf al centro della
stanza per sedersi e indossare,
senza difficoltà’ o ingombro,
quanto necessario.
Dunque, una vera “cabina” ...o
quasi!
Quell’armadio che ti “abbraccia”; quell’archivio ordinato e
profumato di abiti che costituisce il sogno di ogni persona che
ha o vuole mettere su famiglia;
una stanza dove si entra in punta di piedi, magari appena usciti
dalla doccia, e si esce vestiti di
tutto punto.
In conclusione, a progetto ultimato, la nostra “committente”
mi ha riferito che il suo sogno si
era realizzato, e tutto ciò le aveva permesso di siglare “l’armistizio” col marito mettendo fine
ad ogni ”incursione” o “invadenza” da parte di lei negli spazi
di lui, e viceversa, raggiungendo
la massima serenità coniugale.
E voi???
Quando vi date appuntamento
per l’armistizio???
A presto.