100% Fitness Mag - Anno IV Novembre/Dicembre 2010 | Page 74
alimentazione
DIETA A
NATALE?
Dottoressa
Francesca Maresca
Laureata in dietistica presso
l’università Federico II di Napoli
“Sono a dieta, ma sta arrivando il Natale...come faccio?”
Ovvero è possibile seguire una dieta a Natale? Le tentazioni nelle festività sono tante!
Rinunciare a tutto o esagerare?..... La giusta via, come sempre, sta nel mezzo, per cui il criterio
ancora una volta è la MODERAZIONE. Ciò non significa pranzare il giorno di Natale con 70
g di pane e 100 g di carne ai ferri con insalata mista, ma semplicemente evitare gli eccessi.
NESSUN ALIMENTO E’ PROIBITO IN MODO ASSOLUTO, quindi devo sempre chiedermi:
- Quanto ne mangio?
- Con che frequenza lo mangio, cioè quante volte?
- In che momento della giornata lo mangio?
Se le feste di Natale iniziano a Novembre (o prima) con i panettoni nel cellophane e terminano a Febbraio con l’offerta dei
pandoro 3x2 (o viceversa), è facile scoprire a gennaio, nella calza della Befana, un pieno di chili di troppo accompagnato da
tanti sensi di colpa, se non addirittura da problemi di digestione, o valori ematochimici alterati.
In realtà le feste sono pochi giorni ben precisi che, se anche
portano a mangiare più del solito, non possono essere la causa
di tutto ciò.
Natale, Santo Stefano, ultimo dell’anno e primo dell’anno sono
i giorni di festa in cui consiglio di:
- NON stare a dieta : i risultati si vedono da un percorso globale e non dal sacrificio estremo realizzato nel giorno di festa
- Non rinunciare mai alla prima colazione, ma visto che vi
aspettano pranzi pantagruelici, rendetela leggera: una tazza
di the, un paio di biscotti, una spremuta senza zucchero;
- Prima del cenone non saltare gli altri pasti o il metabolismo
ne risentirà. Preferite un pranzo leggero a base di carne bianca e verdure cotte, uno spuntino a base di frutta poco zuccherina (Da scegliere: mele, pere, arance, frutti di bosco, ananas,
kiwi. Da evitare invece: uva, fichi, banane, cachi, castagne,
frutta secca). per arrivare a sera leggeri ma non affamati;
- Bere tantissima acqua tutto il giorno. Durante il cenone concedetevi un paio di bicchieri di vino o di spumante, evitando
però aperitivi e sgarri nei giorni di pausa. Evitate le bevande
gassate, anche quelle ipocaloriche che comunque gonfiano
senza nutrire;.
- Assaggiare un po’ di tutto senza consumare porzioni eccessi-
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ve o doppie .
- Eventualmente evitare il pane se si è mangiato qualche crostino ed un po’ di primo.
- Dopo pranzo approfittare del tempo libero per fare quattro
passi a piedi, ad esempio per andare a prendere un caffè.
- Se ci sembra di aver veramente esagerato è possibile terminare la giornata con una cena leggera a base di vegetali (es.
una scodella di passato di verdura o della frutta o una macedonia...)
- Nei giorni non festivi riprendere la solita alimentazione .
- Se al termine delle festività sono avanzati del panettone e/o
del pandoro, si potrà consumarne una fettina la mattina per
colazione (giusto per finirlo, ma evitando ovviamente di
comprarne altri).
- Inoltre, visto che durante le festività si ha più tempo libero, è
molto importante Incrementare l’ ATTIVITA’ FISICA (passeggiare, sciare, ballare...).
Ultimo punto ma non meno importante nei giorni non festivi
imparate a dire “NO”: se La zia vi porta il dolce tipico, in ufficio si mangia il panettone e a casa si deve per forza mangiare
il pandoro possiamo decidere che forse un “no” in certi casi è
meglio!
Nessuno ci obbliga a mangiare e suona quasi impossibile che
ogni volta che ci viene offerta una fetta di pandoro noi ne abbiamo voglia. Cominciate a rifiutare gentilmente.
Andare a far visita a parenti e amici non implica necessariamente dover mangiare mezzo pandoro e bere un bicchiere di
spumante. Se non volete offendere, usate delle scuse plausibili:
devo fare gli esami del sangue e devo tenermi, devo fare dei test
per verificare l’allergia alle uova o alle noci, non riesco a digerire. Se la buttate sulla salute nessuno potrà dire niente. Certo,
la buona volontà è fondamentale, ma cominciate ad abituarvi a
dire: “No grazie, ne ho appena mangiata una fetta in ufficio, o da
mia sorella”, senza pensarci troppo.