100% Fitness Mag - Anno IV Novembre/Dicembre 2010 | Page 60

SALUTE & BENESSERE L’angolo degli esperti FISIOTERAPISTA Prima di dare inizio alla terapia della spalla, occorre fare un esame generale. La valutazione deve volgersi non soltanto alla spalla, ma ricercherà gli eventuali squilibri muscolari, anche distretti lontani, rivolgendosi alla scoperta di posture scorrette o di deformità scheletriche. Il primo elemento da combattere è il dolore. E’ essenziale sondare la dolorabilità alla digitopalpazione, soprattutto sul versante articolare anteriore, sul decorso dei tendini del bicipite e sulla borsa sotto-acromiale. Si può ottenere un’attenuazione del dolore con una pluralità di interventi inclusi il riposo, la crioterapia, gli ultrasuoni, le stimolazioni galvaniche. Una volta controllato il dolore, ci si impegnerà a ripristinare mobilità articolare e tono-trofismo muscolare. Si può dare inizio agli esercizi, prima da supino e poi in posizione seduta o in piedi. Inizieremo con una mobilizzazione passiva, con esercizi attivi assistiti e con stretching. La mobilizzazione precoce deve essere centrata su ampiezze inferiori a 90° di abduzione e 90° di flessione. Una volta recuperato il movimento, l’attenzione si sposta sul rinforzo e sulla rieducazione dei muscoli posti intorno alla spalla nell’esecuzione dei compiti abituali. Il rinforzo muscolare entra nel programma di riabilitazione in momenti diversi, in funzione della diagnosi e del trattamento. Inizialmente, gli esercizi di rinforzo più sicuri sono gli esercizi in catena chiusa, esercizi nei quali il segmento distale viene stabilizzato contro un oggetto fisso: per la spalla può essere un muro, una porta o un tavolo. Importante è il rinforzo 60 | 100% Fitness Magazine precoce degli stabilizzatori della scapola, rinforzo che comincia con esercizi in catena chiusa e progredisce con esercizi in catena aperta.. Il recupero può essere facilitato utilizzando le tecniche di facilitazione propriocettiva (PNF). Il terapista può applicare input sensitivi specifici per facilitare un’attività specifica o uno schema di movimento. Con il progredire del recupero e il miglioramento della mobilità, si possono inserire esercizi più aggressivi. Gli esercizi in catena chiusa possono essere sostituiti da esercizi in catena aperta, nei quali la mano non è più stabilizzata contro un oggetto fisso. I più funzionali degli esercizi in catena aperta sono gli esercizi pliometrici. Le attività pliometriche sono definite da un ciclo di un allungamento e un accorciamento del muscolo. L’alto livello di sollecitazione che questi esercizi pongono sui tessuti richiede che vengano incorporati nel programma di riabilitazione solo quando la guarigione è completa e si è ripristinato l’intero movimento. Gli esercizi pliometrici servono per recuperare la forza e la potenza del muscolo. Le bande di Theraband, una palla o pesi liberi sono tutti dispositivi utilizzabili per gli esercizi pliometrici. La motivazione del paziente è una componente critica del programma di riabilitazione. Senza automotivazione, qualsiasi piano di trattamento è destinato a fallire.