100% Fitness Mag - Anno IV Marzo 2010 | Page 26

SALUTE & BENESSERE L’angolo degli esperti PEDIATRA immunitario dell’intestino, con favorevoli ripercussioni sulle funzioni digestive e difensive intestinali. Anche il sistema immunitario generale viene attivato dai microbioti, grazie alla loro capacità di stimolare le risposte immunitarie durante le fasi precoci dalla presentazione dell’antigene da parte delle cellule dendritiche. Numerosi studi hanno dimostrato una significativa efficacia della somministrazione di un’alta carica di selezionati ceppi di probiotici in bambini affetti da diarrea acuta (specialmente virale) su durata e gravità della diarrea. Promettenti risultati sono stati recentemente acquisiti per la prevenzione della diarrea da antibiotico con specifici probiotici, mentre i dati riguardanti la diarrea del viaggiatore sono attualmente controversi. I probiotici contribuiscono a ridurre anche le infezioni respiratorie: secondo recenti studi, gli episodi di infezioni respiratorie e i giorni di malattia possono essere ridotti anche della metà grazie al loro impiego costante. Meccanismi di azione Il meccanismo d’azione dei probiotici ad oggi rimane in larga misura sconosciuto .In generale la loro azione protettiva si svolge attraverso diversi meccanismi: antagonismo verso i patogeni mediante inibizione dell’adesività all’epitelio intestinale (competizione per i siti), produzione di batteriocine (sostanze antimicrobiche), sottrazione di nutrienti (competizione per substrati), creazione di condizioni sfavorevoli (pH, potenziale redox), azione antitossine batteriche; stimolazione dell’immunità con specifica interazione con i recettori Toll like, attivazione dei macrofagi, potenziamento delle cellule NK, incremento del tessuto linfatico intestinale (GALT), della produzione di immunoglobuline e di determinate citochine, riequilibrio dell’ecosistema intestinale e di una normale permeabilità e contrattilità muscolare. Effetti collaterali Sia i lattobacilli sia i bifidobatteri sono classificati come “GRAS” (Generally Recognized as Safe) dal FDA. Tuttavi alcuni casi di batteriemia, sepsi, endocardite, infezioni localizzate e fungemia, per lo più in pazienti immunodepressi, cardiopatici o portatori di catetere venoso centrale, sono stati riportati in soggetti in trattamento sia con lattobacilli, sia con enterococchi sia con S. boulardii. 26 100% Fitness Magazine Punti in sospeso Il meccanismo di azione, il dosaggio ottimale, le modalità (intese come veicolo e frequenza di somministrazione) e la durata del trattamento con probiotici non sono stati ancora completamente stabiliti. Inoltre la grande maggioranza dei probiotici, risultando registrati come supplementi nutrizionali e non come farmaci, sono sottoposti ad un minor controllo di qualità con possibile discrepanza tra quanto dichiarato e quanto realmente presente nel prodotto in commercio. Durante la conservazione tutti i microrganismi probiotici possono subire una diminuzione nel numero di cellule vive in dipendenza di diversi fattori, quali, in particolare, le caratteristiche generali di specie e di ceppo, la temperatura di conservazione, il valore di pH dell’eccipiente, la durata della conservazione. Sicuramente sono pertanto da migliorare la definizione della qualità dei prodotti in commercio, la chiarezza dell’etichettatura e le indicazioni terapeutiche. Rimane infine da stabilire la sicurezza di somministrazione nei neonati pretermine e nei pazienti immunodepressi e, a lungo termine, anche nei soggetti immunocompetenti, per l’eventuale rischio di iperstimolazione (o alterazione) immunitaria in soggetti suscettibili. Il rapporto costo-beneficio dell’utilizzo dei probiotici in corso di diarrea acuta è ancora oggetto di discussione, anche in paesi industrializzati. Benché siano ormai tante le evidenze scientifiche che confermano e supportano le numerose potenzialità dei probiotici sia nella pratica clinica sia nelle persone sane in un’ottica di prevenzione, sarà imperativo in futuro approfondire aspetti fondamentali, tra i quali: l’interazione dei probiotici con l’ecosistema e l’apparato gastroenterico; i meccanismi che modulano l’interazione microbi e sistema immunitario; distinguere quali siano i probiotici più adatti da impiegarenelle diverse condizioni patologiche e nella pratica di prevenzione, dal momento che sono state evidenziate sostanziali differenze non solo tra le diverse specie appartenenti a uno stesso genere, ma anche per i singoli ceppi microbici all’interno di una stessa specie. Negli ultimi anni diversi Autori hanno richiamato l’attenzione sulla necessità di disporre a livello internazionale di una serie di normative che stabiliscano le caratteristiche essenziali che un prodotto deve possedere per essere definito probiotico. Tale richiesta nasce dai risultati ottenuti dall’analisi di alcuni prodotti presenti in commercio che hanno mostrato una scarsa corrispondenza tra quanto dichiarato in etichetta e il contenuto del prodotto, soprattutto per quello che riguarda la corretta identificazione dei ceppi microbici utilizzati e la stabilità nel tempo del prodotto commercializzato.