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N ews
FAME NERVOSA,
RICONOSCERLA E COMBATTERLA
6 NOCI AL GIORNO ABBASSANO
COLESTEROLO E TRIGLICERIDI
La fame nervosa è quell’appetito a cui non riuscite proprio a resistere. Comincia con un languorino insistente lontano dai pasti e diventa un vero e
proprio chiodo fisso, che vi fa pensare a un’unica cosa: il cibo. Si tratta di
fame da stress, che spinge le persone a mangiare in modo compulsivo e
senza criterio, a qualsiasi ora del giorno o della notte. Si verifica quando
non ascoltiamo i ritmi biologici del nostro corpo e dipende sempre da fattori psicologici, per esempio lo stress, l’ansia o una dieta troppo rigida.
Fame biologica e fame nervosa. Per evitare di diventare cibo dipendenti è fondamentale saper riconoscere la fame biologica (cioè quella legata al bisogno
dell’organismo) dalla fame nervosa, associata invece a disagi psicologici e
sociali. Come si fa? Innanzi tutto bisogna scoprire se mangiate a sufficienza.
Questo significa: fare pasti regolari, ogni 4-5 ore; non limitare troppo le porzioni; non privarsi sempre dei cibi che piacciono di più solo perché si pensa che
facciano ingrassare.
Cibi anti fame nervosa. Per prevenire il rischio della fame nervosa o fame da
stress, bisognerebbe privilegiare questi alimenti: Quelli ricchi di carboidrati,
come pane, pasta e, in minore quantità, i dolci, che saziano molto. Le verdure
e i legumi che, grazie alle fibre, rendono la digestione più lenta e ritardano il
senso di fame.
Caso per caso, come rimediare. Avete già seguito queste regole, ma la voglia di aprire il frigorifero e spiluccare qua e là proprio non vuole saperne di passare? Prima
di addentare qualcosa distraetevi, magari andando a fare shopping o mettendo
su un Cd. Se la fame passa, era senz’altro nervosa. No alla spaghettata di mezzanotte, bevete un bicchiere di latte caldo: calma la fame e aiuta a riposare. L’indomani fate una colazione più ricca e concedetevi pure qualche strappo alla regola.
La fame nervosa si presenta durante il ciclo mestruale? In questo periodo il
vostro organismo ha più bisogno di rifocillarsi. Sì, quindi, a uno spuntino, privilegiando frutta e centrifugati (ricchi di sali minerali).
Circa 67 grammi di noci o nocciole al giorno abbassa il colesterolo di piu’
del 7 per cento. Lo afferma uno studio, basato sulla revisione di ricerche precedenti, pubblicato dalla rivista “Archives of Internal Medicine”. Secondo i dati raccolti dai ricercatori dell’Università americana
Loma Linda, che comprendono 600 persone che hanno partecipato
a 25 studi, l’effetto benefico si ha mangiando i frutti al naturale,
senza aggiunte di sale o zucchero. L’effetto è stato studiato per periodi da tre a otto settimane, e oltre alla diminuzione del colesterolo
del 7,4% si è notato un calo anche nei trigliceridi, meno pronunciato
però nelle persone sovrappeso. Non è chiaro il meccanismo con cui le
noci abbassano il colesterolo, ma una delle cause potrebbe essere
la presenza di steroidi, che interferiscono con l’assorbimento delle
molecole “cattive”.
IL VINO ROSSO PROTEGGE IL
CERVELLO DAI DANNI DA ICTUS
Un bicchiere di vino rosso al giorno, oltre che far bene al cuore, protegge il cervello dai danni provocati dall’ictus. Lo hanno
scoperto i ricercatori americani dell’università Johns Hopkins,
che hanno dimostrato gli effetti sul cervello del resveratrolo, una
sostanza presente nell’uva rossa e nel vino rosso, già nota per le
sue virtù sulla salute.
Lo studio, pubblicato sulla rivista “Journal Experimental Neurology”, è stato condotto su due gruppi di topi da laboratorio,
a uno dei quali è stato somministrata una modesta dose di
resveratrolo. Due ore dopo l’assunzione della sostanza gli scienziati hanno provocato un ictus ischemico in tutti i topi bloccando
l’arrivo di sangue al cervello degli animali. È stato osservato che
nei ratti che avevano in precedenza assunto il resveratrolo i danni
al cervello sono stati più lievi rispetto agli animali che non avevano
assunto la sostanza.
Secondo i ricercatori il resveratrolo causa nel cervello l’incremento dell’enzima “eme ossigenasi”, già noto per schermare
le cellule nervose nel cervello da eventuali danni, così quando
l’ictus lo colpisce il cervello è già pronto per proteggersi perché
“armato” di elevati livelli di questo enzima.
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