100% Fitness Mag - Anno IV Giugno 2010 | Page 20

Dottor Vittorio Milanese Avviciniamoci all’ortodonzia Ortodonzia è una branca dell’odontoiatria che si occupa della prevenzione e cura delle malocclusioni. Letteralmente ortodonzia significa “denti dritti”, malocclusione indica invece un incongruo rapporto tra i denti delle due arcate. Cercherò in questo articolo di fornire alcune notizie base necessarie a chi voglia iniziare una terapia ortodontica. Comincio col dire che i casi molto evidenti allarmano il paziente (o il suo genitore) spingendo a chiedere il parere dello specialista. Altri al contrario sono meno evidenti, non destano preoccupazione e pertanto agiscono in modo subdolo, danneggiando il più delle volte l’articolazione temporo-mandibolare, cioè quello “snodo” che consente l’apertura e la chiusura della bocca. L’ortodonzia interessa i bambini, ma sempre più spesso sono anche gli adulti che si rivolgono allo specialista. Le cause che determinano una malocclusione sono varie, e possono determinare alterazioni nello sviluppo delle ossa mascellari e nella crescita dei denti, creando disarmonie nella forma del viso e nell’estetica del sorriso fino a generare dolore e disfunzione a livello dell’articolazione temporo-mandibolare. L’ 20 | 100% Fitness Magazine L’ortodonzia richiede un notevole impegno psicologico; per tale motivo il medico deve necessariamente informare in modo adeguato il paziente prima di avviarci in questo percorso il cui obbiettivo è la conquista di un bel sorriso ed una migliore funzionalità masticatoria. I moderni dispositivi ortodontici ed il progresso delle tecniche offrono grandi potenzialità correttive, a patto che il paziente sia totalmente collaborante, consapevole e ben motivato. E’ necessario che il paziente si accosti al trattamento ortodontico fiducioso ma, al tempo stesso, informato sugli eventuali limiti della terapia e dei sacrifici che dovrà affrontare (disconfort degli apparecchi, rigorosa igiene orale, etc.) Ecco perché suggerisco di diffidare da immediate richieste di esami radiografici dove l’unico intento è la risoluzione del problema ortodontico. Secondo il mio parere l’approccio ad un paziente con malocclusione è inizialmente esclusivamente psicologico; la prima visita deve essere quasi una semplice “chiacchierata” per valutare se ci sono forti motivazioni. Solo così si possono costruire solide fondamenta per la riuscita del trattamento e ottenere la soddisfazione del paziente. Valutata la motivazione al trattamento si passa alla diagnosi. Questa richiede un accurato esame clinico del paziente, lo studio dei modelli in gesso, gli esami radiografici e lo studio cefalometrico. Per tale ragione nel corso della seconda visita vi verranno prese delle impronte e vi verranno prescritti due esami radiografici: una Ortopantomografia (OP) che ci permetterà di valutare la situazione dentale sia per quel che riguarda i denti erotti, sia per quelli che devono ancora spuntare, ed una Telecranio che ci consente di eseguire l’esame cefalometrico (valutazione dei parametri di crescita del soggetto). Alla diagnosi segue il piano di trattamento. Una prima distinzione va fatta tra Ortodonzia del bambino e Ortodonzia dell’adulto. Nell’adulto sono possibili solo movimenti dentali finalizzati ad un migliore