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E’ ORA DI FARE
i Compiti
I GIOCHI DEVONO LASCIARE IL POSTO AI QUADERNI?
ECCO COME TRASFORMARE UNA TORTURA IN UN PIACERE
C
i sono genitori che per fare prima li dettano , altri che impongono tempi e modalità.
I compiti non sono una verifica di quello
appreso in classe, ma anche un mezzo per
imparare organizzare e autonomia. E l’aiuto dei genitori
è determinante.
Elementari:
Non arrabbiarti e ricomincia da capo.
Il salto dall’asilo alle elementari non è facile: prima
giocava e basta, ora non solo deve imparare, ma anche
dimostrare di averlo fatto. Spiegagli le cose utilizzando
il gioco e non la fantasia. Non ricorda la forma del parallelepipedo? Portalo in camera sua e fagli notare che
ci dorme sopra tutte le notti. In questi anni i genitori
devono affiancare il bambino mentre sta facendo i compiti, per aiutarlo a comprendere e per spingerlo a fare da
solo. E se non capisce non serve sgridarlo, con pazienza
ricominciare da capo, valorizzando ogni progresso.
Medie: aiutalo a ripassare
Deve imparare a studiare da solo, anche se controllato
dagli adulti. Non studia? Ha sbagliato un’equazione? Se
non riesci a convincerlo a parole, lascia che se la veda con
il professore. Deve iniziare ad assumersi le sue responsabilità. E’ giusto aiutarlo nelle materie per lui più difficili
o fargli ripetere la lezione, sbagliatissimo sarebbe sedersi
vicino a lui e dirgli cosa fare.
Superiori: chiudi gli occhi se bigia
Sono anni difficili: bigiano, nascondono i voti... Si sentono grandi e non vogliono che nessuno cacci il naso nelle
loro cose. Non fare tragedie se scopri che ha bigiato,
cerca invece di instaurare un buon dialogo con
lui e stabilite insieme delle regole. E’ giusto
riconoscere la loro autonomia ma non
bisogna rinunciare al proprio ruolo di
educatore. E non perdere il contatto
con i suoi professori. Ti manterranno
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