100% Fitness Mag - Anno IV Aprile 2010 | Page 78

lifestyle l’angolo degli animali IL CANE EPILETTICO A ssistere ad un attacco epilettico grave è quanto di peggio possa capitare ad un proprietario di cane: l’imponenza dei sintomi unita all’impotenza di chi assiste fa sì che l’evento diventi difficile da dimenticare. Spesso il proprietario vive nell’angoscia che la crisi possa ripetersi cosa che... di solito accade. Nonostante che l’aver vissuto una o più crisi epilettiche del proprio cane renda il tutto meno angosciante, perché si sa che dopo qualche minuto passa e tutto ritorna come prima, le crisi epilettiche restano comunque momenti di paura difficili da vivere e da accettare, specie per chi possiede un soggetto di grossa taglia. Cos’e’ l’epilessia: un po’ di terminologia L’epilessia è un distubo neurologico caratterizzato da improvvisi e ricorrenti attacchi di disfunzioni muscolari, sensoriali e psichiche, con o senza convulsioni e perdita di coscienza. L’attacco epilettico può essere grave o lieve. L’attacco epilettico grave, noto come grande male, è caratterizzato da violente e diffuse contrazioni dei muscoli dello scheletro e si accompagna a perdita di coscienza. L’attacco epilettico lieve, detto anche piccolo male, è la manifestazione meno grave dell’epilessia: il paziente conserva il controllo volontario e la coscienza, ma alcuni gruppi muscolari sfuggono al controllo. Con il termine di convulsione si vuole intendere quelle manifestazioni tonicocloniche dei muscoli scheletrici che accompagnano un attacco epilettico grave. Quano gli attacchi epilettici gravi si succedono rapidamente senza pause e senza il rilassamento muscolare potrebbe essere subentrato uno stato epilettico, situazione clinica molto grave non sempre reversibile. In termini più elementari, l’epilessia è dovuta a un’alterata attività elettrica cerebrale e può essere causata da tumori, malformazioni cerebrali, disturbi di circolo, ematomi, infezioni del S.N.C., assunzioni di farmaci o di alcune sostanze chimiche con attività neurotossica (es. veleni). Anche alcuni squilibri metabolici come l’ipoglicemia, possono causare attacchi epilettici, ma certamente la causa più frequente di crisi epilettiche nei cani è rappresentata dalla cosidetta epilessia idiopatica che insorge entro i 5-6 anni di età, in cui non si riesce a risalire ad una causa determinante. L’attacco epilettico grave: come si manifesta Il padrone di un cane epilettico spesso impara a riconoscere il sopraggiungere di una crisi perché essa è preceduta da una cosiddetta aura pre epilettica: l’animale appare strano, cerca le coccole del padrone, pare abbia paura di restare da solo, di li a poco inizia a vacillare mentre cammina, sembra che non riesca a mantenere la stazione. Il tutto è accompagnato da una mimica involontaria dei muscoli della faccia: la mascella si serra, il respiro diventa forzato, inizia la bava schiumosa dalla bocca. 78 | 100% Fitness Magazine Se la bocca resta aperta sembra che l’animale cerchi di guaire, o di ingoiare qualcosa, il tutto è sempre accompagnato da salivazione intensa. Se l’evento continua l’animale può buttarsi di lato con collo e zampe rigidi, possono apparire i classici movimenti di pedalamento degli arti, gli occhi ruotano all’insù, la coscienza è assente, l’animale può perdere involontariamente feci e urine. Dopo ciò l’attacco cessa improvvisamente così come è iniziato (pare che sia la stessa ipossia cerebrale dovuta alla crisi a determinarne la fine): il cane inizia a rilassarsi, si regolarizza il respiro, ritorna lo stato di coscienza. Di solito un attacco epilettico dura dai 3 ai 5 minuti che sembrano interminabili a chi assiste alla scena, infatti i proprietari tendono a sovrastimarne la durata. Dopo l’attacco il soggetto resta intontito per un po’, di solito va a bere o a mangiare (si parla infatti anche di un’aura