100% Fitness Mag - Anno IV Aprile 2010 | Page 34

Dottoressa Bianca Pane Psicopedagogista Consulente di Bioenergetica e Psicosomatica IL CUORE: LA LETTURA PSICOSOMATICA C ome già abbiamo avuto modo di vedere le scorse settimane, l’approccio psicosomatico e olistico alla salute della persona, ci offre una lettura del CORPO come una “foresta di simboli” e ci ricorda che ogni disturbo fisico riguarda anche la nostra interiorità, il nostro modo di stare al mondo, con noi stessi e con gli altri. Così, ad esempio, se una persona soffre di gastrite, anche a livello psichico troveremo atteggiamenti che, per analogia, sono simili a quello dello stomaco infiammato... Questo mese cominciamo insieme l’avventuroso viaggio attraverso questa foresta di simboli e, (anche per rispetto a sua maestà ! ) come primo organo incontriamo il “re degli organi”, il motore della vita ovvero il CUORE. Il cuore è la pompa meccanica del corpo ma anche la centralina dei sentimenti. Il corpo “pulsa” e vive con un suo ritmo, quasi a dire che la vibrazione cardiaca contiene il segreto della vita... Quasi tutte le culture tradizionali attribuiscono al cuore il significato di centro simbolico dell’affettività. Ma il cuore, per tradizione, assume anche il significato di cardine della spiritualità e, in questo senso, è considerato un organo sacro. Quando in Egitto si imbalsama- 34 | 100% Fitness Magazine vano i morti, l’unico viscere che restava intatto nel corpo della mummia era il cuore, che, come centro supremo dell’uomo, doveva rispondere delle azioni del defunto al cospetto del giudizio divino. Per gli antichi saggi dell’Egitto il cuore era un organo inseparabile dalle EMOZIONI e, dunque, punto di fusione tra psichico e organico. Anche nel linguaggio popolare troviamo numerosi riferimenti alla motilità cardiaca di carattere non più fisico ma emotivo: si parla di “cuore che si stringe per l’angoscia”, “cuore che si riempie di gioia”, o anche “cuore che si muove a compassione”. Dunque, come sul piano fisico il cuore muove l’intero organismo, così sul piano simbolico “muove gli affetti”. Una forte spinta cardiaca, per esempio un polso forte, denoterà una personalità energica, volitiva, il cosiddetto “uomo di polso”, mentre il polso debole contraddistinguerà gli individui delicati, dal temperamento mite. La forza della contrazione rifletterebbe quindi, in una certa misura, la forza della personalità. Un ritmo lento accompegnerà chi si concede delle pause, chi è tranquillo e posato; al contrario, un ritmo accelerato rifletterà uno stile di vita concitato, dominato da azioni incalzanti. L’ARITMIA CARDIACA Il significato psicosomatico Clinicamente l’aritmia è un’alterazione di ritmo e frequenza delle pulsazioni cardiache in seguito ad una anomalia nella propagazione degli impulsi elettrici all’interno del cuore. Secondo la lettura psicosomatica, un’aritmia cardiaca indica che qualcosa in noi “polemizza” con lo stile di vita che conduciamo e dunque il bisogno di vivere ad un ritmo affettivo diverso da quello che ci siamo dati o che ci hanno imposto, di avere più spesso il batticuore per qualcuno, di emozionarsi di più... E questa è una parte di noi che molte volte vorremmo zittire e su cui vorremmo avere il sopravvento, ma che non è per nulla disponibile a farsi controllare. A collaborare con l’insorgere delle aritmie ci sono pure una vita frenetica, un’eccessiva velocità del pensiero, emozioni caotiche... insomma una vita innaturale e impossibile. EXTRASISTOLE Il significato psicosomatico Clinicamente si tratta di una contrazione (sistole) prematura del cuore che si verifica indipendentemente dal normale ritmo cardiaco. Alcuni non le percepiscono, altri sentono un breve e fastidioso “sfarfallio” nel torace. Per la psicosomatica, quando il cuore si fa sentire nel petto è perchè vuole essere ASCOLTATO. Quando la nostra vita emotiva diventa troppo “regolare”, quando gli affetti non trovano il giusto spazio all’interno delle “normali” relazioni, se la passione, la tristezza, l’amore, a un certo punto vogliono farci “cambiare marcia”, ecco arriva l’extrasistole che sottolinea l’esigenza di una “accelerata” nella vita. Come se un “secondo cuore”, più imprevedibile e pazzerello, si affiancasse a quello tradizionale che batte con troppa regolarità e un pò di monotonia.