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l’angolo degli animali
IL CANE EPILETTICO
A
ssistere ad un attacco epilettico grave è
quanto di peggio possa capitare ad un
proprietario di cane: l’imponenza dei
sintomi unita all’impotenza di chi assiste fa sì che l’evento diventi difficile da dimenticare. Spesso il proprietario vive nell’angoscia che la
crisi possa ripetersi cosa che... di solito accade.
Nonostante che l’aver vissuto una o più crisi epilettiche del proprio cane renda il tutto meno angosciante, perché si sa che dopo qualche minuto
passa e tutto ritorna come prima, le crisi epilettiche restano comunque momenti di paura difficili
da vivere e da accettare, specie per chi possiede un
soggetto di grossa taglia.
Cos’e’ l’epilessia: un po’ di terminologia
L’epilessia è un distubo neurologico caratterizzato da improvvisi e ricorrenti attacchi di disfunzioni muscolari, sensoriali e
psichiche, con o senza convulsioni e perdita di coscienza.
L’attacco epilettico può essere grave o lieve. L’attacco epilettico grave, noto come grande male, è caratterizzato da violente
e diffuse contrazioni dei muscoli dello scheletro e si accompagna a perdita di coscienza. L’attacco epilettico lieve, detto anche piccolo male, è la manifestazione meno grave dell’epilessia:
il paziente conserva il controllo volontario e la coscienza, ma
alcuni gruppi muscolari sfuggono al controllo. Con il termine
di convulsione si vuole intendere quelle manifestazioni tonicocloniche dei muscoli scheletrici che accompagnano un attacco
epilettico grave. Quano gli attacchi epilettici gravi si succedono
rapidamente senza pause e senza il rilassamento muscolare potrebbe essere subentrato uno stato epilettico, situazione clinica
molto grave non sempre reversibile.
In termini più elementari, l’epilessia è dovuta a un’alterata attività elettrica cerebrale e può essere causata da tumori, malformazioni cerebrali, disturbi di circolo, ematomi, infezioni del
S.N.C., assunzioni di farmaci o di alcune sostanze chimiche con
attività neurotossica (es. veleni). Anche alcuni squilibri metabolici come l’ipoglicemia, possono causare attacchi epilettici,
ma certamente la causa più frequente di crisi epilettiche nei cani
è rappresentata dalla cosidetta epilessia idiopatica che insorge
entro i 5-6 anni di età, in cui non si riesce a risalire ad una causa
determinante.
L’attacco epilettico grave: come si manifesta
Il padrone di un cane epilettico spesso
impara a riconoscere il sopraggiungere
di una crisi perché essa è preceduta da
una cosiddetta aura pre epilettica: l’animale appare strano, cerca le coccole del
padrone, pare abbia paura di restare da
solo, di li a poco inizia a vacillare mentre
cammina, sembra che non riesca a mantenere la stazione.
Il tutto è accompagnato da una mimica
involontaria dei muscoli della faccia: la
mascella si serra, il respiro diventa forzato, inizia la bava schiumosa dalla bocca.
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Se la bocca resta aperta sembra che l’animale cerchi di guaire, o di ingoiare qualcosa, il tutto è sempre accompagnato da
salivazione intensa.
Se l’evento continua l’animale può buttarsi di lato con collo e zampe rigidi,
possono apparire i classici movimenti di
pedalamento degli arti, gli occhi ruotano
all’insù, la coscienza è assente, l’animale può perdere involontariamente feci e
urine.
Dopo ciò l’attacco cessa improvvisamente così come è iniziato (pare che sia
la stessa ipossia cerebrale dovuta alla crisi a determinarne la fine): il cane inizia a
rilassarsi, si regolarizza il respiro, ritorna
lo stato di coscienza.
Di solito un attacco epilettico dura dai 3
ai 5 minuti che sembrano interminabili
a chi assiste alla scena, infatti i proprietari tendono a sovrastimarne la durata.
Dopo l’attacco il soggetto resta intontito
per un po’, di solito va a bere o a mangiare (si parla infatti anche di un’aura