SALUTE & BENESSERE
re la maniera in cui certe cose vengono
fatte e non la loro quantità, soprattutto
quando queste avvengono in modo ripetitivo.
Da quando pratico più costantemente
le tecniche di rilassamento e meditazione della “Somatopsichica, la Dinamica
Mentale di Base”, mi riesce più facile interpretare i gesti di vita quotidiana.
Ho appena finito di vedere il “Gran Premio di Formula Uno”, e secondo me,
un pilota di una macchina così veloce,
o anche uno sciatore, o tanti altri campioni dello sport, a cui io sono vicino
per il mio lavoro e la mia passione, possono rappresentare dei validi esempi di
come si possano gestire, nei migliori dei
modi, alcuni frangenti di vita. Infatti, un
pilota, o uno sciatore, rallentando la sua
percezione del tempo ed ascoltando le
proprie sensazioni, invece di arrivare alla
curva sotto pressione e quindi con uno
spazio ridottissimo, ha più opportunità
di prendere coscienza e vivere l’esperienza per un tempo più lungo. Quando
ci si immedesima completamente nelle
singole sensazioni, infatti, le si assapora
pienamente, fino ad arrivare ad avere addirittura una percezione soggettiva del
tempo allungata., quindi di fare più cose
e di farle meglio.
Diversi anni fa, ho assistito dal vivo,
ad una gara internazionale di Alberto
Tomba, e mi ha impressionato proprio
il suo modo di concentrarsi prima della partenza: restava ad occhi chiusi al
centro della pista e, muovendo la testa
a destra e a sinistra, simulava le curve di
tutto il percorso. Quello era il suo training “meditativo” che insieme alle altre
qualità, gli ha permesso di diventare uno
dei campioni italiani più forte e famoso
in tutto il mondo. (Chiaramente vinse
la gara, arrivando primo in tutte e due le
manches).
Dunque, dovremmo essere più bravi a
capire, come sia importante fermarci a
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riflettere e vivere pienamente la nostra
età ed il nostro tempo, in qualsiasi situazione ci troviamo.
Questo, può risultare più evidente nei
bambini che, nello stesso tempo di un
adulto, raccolgono un numero di esperienze infinitamente maggiore.
Se continuiamo a fare sempre le stesse
cose ed a farle sempre vertiginosamente, non riusciamo più a vivere le nostre
sensazioni, le nostre esperienze e i nostri
sentimenti, perché ci convinciamo di
non avere il tempo per farlo…
Ed invece no, il tempo c’è, e se non ci fosse, dobbiamo farlo uscire.
Quando la fretta è una costante della nostra vita, tanto da farci perdere la capacità di riconoscere le nostre emozioni e i
nostri bisogni, l’organismo si trova per la
maggior parte del tempo in uno stato del
sistema nervoso “di emergenza”, che non
permette mai il recupero necessario…e
questo, prima o poi, si paga.
E’ ciò che avviene sistematicamente nella nostra società, dove fin da bambini si
viene sollecitati a raggiungere, molto più
in fretta, determinati obiettivi. Forse mi
potrò sbagliare, e chiedo scusa in anticipo a qualche insegnante, ma vedo spesso che, già all’asilo i bambini vengono
preparati per le elementari (…e quando
giocano?), alle elementari per le medie
(…e quando giocano?), alle medie per
le superiori e così via... facendo abituare
già da piccoli i nostri bambini a pensare
al “domani” e non a vivere il presente,
senza valutare che ogni periodo ha il suo
tempo, con le sue gioie, emozioni e