Dottoressa
Bianca Pane
Psicopedagogista
Consulente di Bioenergetica e
Psicosomatica
IL CUORE:
LA LETTURA PSICOSOMATICA
C
ome già abbiamo
avuto modo di
vedere le scorse
settimane, l’approccio psicosomatico e olistico alla salute della
persona, ci offre una lettura del
CORPO come una “foresta di
simboli” e ci ricorda che ogni
disturbo fisico riguarda anche la
nostra interiorità, il nostro modo
di stare al mondo, con noi stessi e
con gli altri. Così, ad esempio, se
una persona soffre di gastrite, anche a livello psichico troveremo
atteggiamenti che, per analogia,
sono simili a quello dello stomaco infiammato...
Questo mese cominciamo insieme l’avventuroso viaggio attraverso questa foresta di simboli e,
(anche per rispetto a sua maestà
! ) come primo organo incontriamo il “re degli organi”, il motore
della vita ovvero il CUORE.
Il cuore è la pompa meccanica
del corpo ma anche la centralina
dei sentimenti. Il corpo “pulsa” e
vive con un suo ritmo, quasi a dire
che la vibrazione cardiaca contiene il segreto della vita...
Quasi tutte le culture tradizionali
attribuiscono al cuore il significato di centro simbolico dell’affettività. Ma il cuore, per tradizione,
assume anche il significato di cardine della spiritualità e, in questo
senso, è considerato un organo
sacro.
Quando in Egitto si imbalsama-
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vano i morti, l’unico viscere che
restava intatto nel corpo della
mummia era il cuore, che, come
centro supremo dell’uomo, doveva rispondere delle azioni del
defunto al cospetto del giudizio
divino.
Per gli antichi saggi dell’Egitto il
cuore era un organo inseparabile dalle EMOZIONI e, dunque,
punto di fusione tra psichico e
organico.
Anche nel linguaggio popolare
troviamo numerosi riferimenti
alla motilità cardiaca di carattere non più fisico ma emotivo: si
parla di “cuore che si stringe per
l’angoscia”, “cuore che si riempie
di gioia”, o anche “cuore che si
muove a compassione”.
Dunque, come sul piano fisico il
cuore muove l’intero organismo,
così sul piano simbolico “muove
gli affetti”.
Una forte spinta cardiaca, per
esempio un polso forte, denoterà
una personalità energica, volitiva,
il cosiddetto “uomo di polso”,
mentre il polso debole contraddistinguerà gli individui delicati, dal
temperamento mite.
La forza della contrazione rifletterebbe quindi, in una certa misura, la forza della personalità.
Un ritmo lento accompegnerà
chi si concede delle pause, chi è
tranquillo e posato; al contrario,
un ritmo accelerato rifletterà uno
stile di vita concitato, dominato
da azioni incalzanti.
L’ARITMIA CARDIACA
Il significato psicosomatico
Clinicamente l’aritmia è un’alterazione di ritmo e frequenza delle pulsazioni cardiache in seguito ad una
anomalia nella propagazione degli impulsi elettrici
all’interno del cuore.
Secondo la lettura psicosomatica, un’aritmia cardiaca
indica che qualcosa in noi “polemizza” con lo stile di
vita che conduciamo e dunque il bisogno di vivere
ad un ritmo affettivo diverso da quello che ci siamo
dati o che ci hanno imposto, di avere più spesso il
batticuore per qualcuno, di emozionarsi di più... E
questa è una parte di noi che molte volte vorremmo
zittire e su cui vorremmo avere il sopravvento, ma
che non è per nulla disponibile a farsi controllare. A
collaborare con l’insorgere delle aritmie ci sono pure
una vita frenetica, un’eccessiva velocità del pensiero,
emozioni caotiche... insomma una vita innaturale e
impossibile.
EXTRASISTOLE
Il significato psicosomatico
Clinicamente si tratta di una contrazione (sistole)
prematura del cuore che si verifica indipendentemente dal normale ritmo cardiaco. Alcuni non le
percepiscono, altri sentono un breve e fastidioso
“sfarfallio” nel torace.
Per la psicosomatica, quando il cuore si fa sentire nel petto è perchè vuole essere ASCOLTATO.
Quando la nostra vita emotiva diventa troppo “regolare”, quando gli affetti non trovano il giusto spazio
all’interno delle “normali” relazioni, se la passione,
la tristezza, l’amore, a un certo punto vogliono farci
“cambiare marcia”, ecco arriva l’extrasistole che sottolinea l’esigenza di una “accelerata” nella vita. Come
se un “secondo cuore”, più imprevedibile e pazzerello, si affiancasse a quello tradizionale che batte con
troppa regolarità e un pò di monotonia.