tre invece, ardimento, audacia, temerarietà, sicuramente non sono parole di uso
corrente. Se mai ce ne fosse bisogno,
abbiamo un’immediata dimostrazione
di come mediamente conosciamo più
un’emozione controproducente e depotenziante come la paura, che non l’emozione potenziante come il coraggio. E
tutto questo viene inequivocabilmente
rappresentato dal nostro linguaggio, facendoci capire come i sentimenti che ho
descritto prima, come l’ansia, lo stress e
la paura stessa, prevalgono sulle sensazioni positive come potrebbero essere,
gioia, passione o coraggio.
Ma la cosa più incredibile è che, negli
ultimi anni, i vocaboli negativi hanno
riempito così tanto il linguaggio comune e vengono così frequentemente utilizzati per trasmettere intensità
emozionale, da essere usati addirittura
a sproposito al posto di quelli positivi,
per indicare cose molto belle, piacevoli, numerose o entusiasmanti. Quante
volte abbiamo sentito, soprattutto nella
comunicazione giovanile, che in quanto
tale, rappresenta la comunicazione più
moderna e attuale, frasi di questo tipo:
E’ stato bello da paura; E’ stato un concerto apocalittico; Sono stato bravissimo,
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li ho ammazzati tutti; E’ una bomba; E’
stato sconvolgentemente bello; E’ stato un
successo devastante; Mi piace di brutto.
Paura? Apocalittico? Devastante? Brutto?
Sconvolgente? Ma che roba è questa? Perché usare termini così negativi per enfatizzare qualcosa di positivo?
E ora vuoi sapere qual è il più incredibile modo di dire, che per esaltare la cosa
più bella che esista, il sentimento più
meraviglioso del mondo, “l’amore”, utilizza un’espressione di quella più negativa? Ti potrà far sorridere analizzarla da
questo punto di vista, perché è una frase
talmente classica che, almeno una volta
nella vita, forse, l’abbiamo usata tutti.
“Ti amo da morire”!
Non ci avevi mai fatto caso…eh?
E’ incredibile, ma per dire che amiamo
davvero, in modo straordinariamente
totalizzante e meravigliosamente vitale, tanto da far vibrare di passione ogni
cellula del nostro corpo (e nota invece
che splendide sensazioni trasmette e
stimola quest’altro tipo di linguaggio),
insomma, per esaltare al massimo la
nostra capacità d’amare, usiamo paragonarla alla morte.
E poi ci stupiamo se, inconsciamente, molti associano il dolore all’idea di
amare.
Concludo, dandoti appuntamento per
il continuo di questo articolo nel mese
prossimo ed invitandoti ad usare sempre meno le parole depotenzianti, come
la paura, perché la nostra mente, nel suo
inconscio si abitua e quasi quasi inizia a
crederci.
La paura è soltanto uno stato mentale, è
solo una creazione della nostra mente;
e il modo più semplice per superarla è
affrontarla!!!
“Un giorno la paura bussò alla porta, il
coraggio andò ad aprire e non c’era più
nessuno”!!! Johann Wolfgang Goethe