L’angolo degli esperti
Dottor
Carlo Alfaro
PEDIATRA
IL PEDIATRA
DIVENTA ECOLOGISTA
O
ggi amare e proteggere i bambini non significa
più solo nutrirli con i cibi più adatti, garantire
loro vestiti e abitazioni confortevoli, curarli e
prevenire le malattie e offrirgli giochi e coccole,. ma anche preoccuparsi delle condizioni
del pianeta che abiteranno. Ormai è chiara la
stretta correlazione tra la salute umana e l’ambiente, per cui la salvaguardia della salute passa necessariamente
attraverso la salvaguardia dell’ambiente. Parlare di ambiente-salute
in Medicina, e in particolare in Pediatria, significa affrontare il grande problema delle possibili conseguenze per l’umanità dell’inquinamento dell’ecosfera e delle catene alimentari. L’inquinamento
consiste nell’incremento nei principali comparti dell’ecosfera
(litosfera, atmosfera, idrosfera, biosfera) di tre grandi categorie di
agenti: agenti chimici di derivazione umana (molecole di sintesi
e/o prodotti di scarto), agenti fisici potenzialmente tossici (raggi-X,
campi elettromagnetici, particolato ultrafine), agenti microbici e virali in rapida diffusione e trasformazione. Tale problematica assume
particolare rilievo in ambito pediatrico, per la maggior sensibilità
all’inquinamento ambientale degli organismi in via di sviluppo, e
per la tendenza di molti inquinanti chimico-fisici (metalli pesanti,
diossine e altri interferenti endocrini) a diffondere attraverso le
catene alimentari, ad accumularsi per decenni in alcuni tessuti femminili, a concentrarsi nei tessuti embrio-fetali, ad interferire con i
meccanismi dello sviluppo fetale. Le fonti focali (grandi impianti)
o diffuse (traffico veicolare) di inquinamento
rappresentano soltanto la punta di un iceberg
del vero, grande problema (emergente) delle
sue conseguenze a medio-lungo termine sulla
salute delle future generazioni. Si ipotizza che
la rivoluzione in atto in Medicina, caratterizzata dalla riduzione delle patologie acute da
cause infettivo-parassitarie e dall’ incremento
di incidenza-prevalenza, con comparsa in età
sempre più precoce e in modo proporzionale
al grado di occidentalizzazione di patologie
endocrino-metaboliche (obesità, sindrome
metabolica, diabete II), immuno-mediate
(allergie, malattie autoimmuni), cardiovascolari, neurodegenerative, neoplastiche, sia da
interpretare come il prodotto della diffusione
sempre più capillare dell’inquinamento e della
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rapida trasformazione dell’ambiente.
La rapida globalizzazione ha contribuito in maniera decisiva a degradare l’ambiente attraverso la massiva industrializzazione, l’uso di
sostanze non eco-bio-compatibili, l’eccessiva crescita demografica,
la forte urbanizzazione, l’incremento della povertà e delle disuguaglianze, i cambiamenti climatici, la perdita delle diversità e l’aumento dell’utilizzo delle biotecnologie. I bambini, in quanto soggetti
più fragili e vulnerabili della comunità, risentono maggiormente
dell’impatto ambientale. La salute dei bambini è il principale indicatore della salute di una
popolazione(bambini quali “ambasciatori di salute”). Ed è qui che
entra in gioco la figura del Pediatra, che, quale punto di riferimento
per tutto ciò che concerne la salute dei piccoli, può svolgere un ruolo
di collegamento tra il mondo della ricerca scientifica e la popolazione, promuovendo una corretta e capillare diffusione di informazioni
e sensibilità verso scelte comportamentali salutari. Per questo motivo all’interno dell’Associazione Culturale Pediatri si è costituito il
gruppo di lavoro Pediatri per Un Mondo Possibile(PUMP), che si
propone la mission di dare alle famiglie un’informazione puntuale
sui temi che riguardano l’ambiente e il futuro del mondo, e proporre
azioni significative sia per il messaggio educativo che per il contenuto concreto: non sprecare l’acqua, l’energia, il cibo;
• proteggere l’ambiente intorno a noi, in casa e fuori;
• promuovere una alimentazione sana e con prodotti biologici;
• privilegiare la mobilità a piedi, in bicicletta, con i mezzi pubblici;
• privilegiare i beni prodotti nel rispetto dei
diritti umani;
• sostenere il diritto all’educazione alla salute
e ad ambienti vivibili per i bambini che ne
sono esclusi;
• promuovere la conoscenza tra bambini e
ragazzi di diverse nazionalità;
• educare a relazioni basate sulla comunicazione e la non violenza;
• promuovere iniziati