100% Fitness Mag - Anno IV Agosto 2010 | Page 20

Dottoressa Bianca Pane L’ARTRITE la lettura psicosomatica S i tratta genericamente dell’infiammazionne di un’articolazione. Può avere cause metaboliche (gotta), degenerative (artrosi), immunologiche (artrite reumatoide), traumatiche (distorsioni) e infettive. Dal punto di vista psicosomatico l’artrite esprime il conflitto tra AGIRE e NON AGIRE. Essa è una battaglia che si sta giocando all’interno dell’individuo tra due parti contrapposte di sè. Una vuole o deve agire (scegliere, cambiare, intraprendere, staccarsi da o andare verso), l’altra non vuole o L’ARTRITE REUMATOIDE E’ una particolare forma di artrite, molto diffusa e dalla probabile origine autoimmune. Essa è caratterizzata dall’infiammazione contemporanea di più articolazioni; esordisce in modo graduale con febbricola e dolori a mani, polsi e piedi che nel tempo si estendono alle articolazioni più vicine (spalle e femore) fino a deformarle, provocando una notevole compromissione dei movimenti. Secondo la lettura psicosomatica, l’artrite reumatoide esprime la decisione inconscia dell’individuo di NON PROGREDIRE e di non prendere in mano la propria vita. Chi ne soffre è dotato, di solito, di una grande vitalità di base e spesso di un talento nascosto (per esempio suonare, scrivere, organizzare, imprendere) e ha pure una personalità determinata. Qualcosa però, a un certo punto della vita, di solito nel periodo della piena maturità, si blocca: l’energia creativa smette di dispiegarsi prima di raggiungere la pienezza espressiva e comincia ad AVVOLGERSI SU SE STESSA. Il 20 | 100% Fitness Magazine non riesce. Un grande dubbio, quindi, in cui sembrerebbe che nessuna delle due parti abbia il sopravvento. In realtà i sintomi decretano la vittoria momentanea di quella che non vuole agire: dolore, gonfiore, difficoltà e rigidità nei movimenti impediscono l’azione o la rendono parziale e sofferta. A prescindere dal tipo, l’artrite esprime l’INDECISIONE e l’IRRESOLUTEZZA di una persona che si trova a fare una scelta che tocca parti profonde e avvertite come vulnerabili. Al tempo stesso, implica la mancanza di una forte presa di coscienza dell’importanza del problema, che il corpo puntualmente segnala. motivo principale è la rigidità caratteriale, costituita da un misto di elementi: orgoglio, permalosità, eccesso di critica, perfezionismo, moralismo, tendenza alla punizione o all’autopunizione, i quali nel loro insieme riescono a frenare quella “capacità assertiva” di per sè abbastanza sviluppata. A questa “implosione” si unisce il timore di esprimere totalmente se stessi perchè la persona vive ogni suo cambiamento come un attacco agli altri, in genere al partner, che sente di poter ferire e quindi perdere: il SENSO DI COLPA si associa così al timore della solitudine, fantasma molto ben mascherato in chi soffre di artrite reumatoide. La grande energia di affermazione, non essendo impiegata all’esterno, viene così convogliata nell’unico luogo dove può sfogarsi senza fare danni e, allo stesso tempo, ottenere qualche sofferto vantaggio di compenso: SU SE STESSI, sulle proprie articolazioni (dimensione immunitaria). I sintomi parlano chiaro: la rigidità nei movimenti, soprattutto mattutina, ci dice quanto sia difficile iniziare una giornata nella quale la persona “frenerà” se stessa (c’è qui un’analogia con la depressione, di solito più intensa al mattino, per gli stessi motivi); la probabile febbricola indica l’attrito interiore provocato da questa “scelta” del corpo; il dolore è il “pianto” di un’articolazione non più libera di agire; la compromissione progressiva dei movimenti segnala che la tenacia, che poteva essere una grande risorsa, è rimasta intatta ma viene purtroppo utilizzata per scopi autolesivi; le mani “a colpo di vento” (cioè deformate con le dita verso l’esterno) sono una beffarda metafora fisica di quanto è successo: la persona ha “sfiorato la vita” e ora non può più riprenderla nelle proprie mani. Spesso l’orgoglio le impedisce di riconoscerlo, ma i sogni e il tono lamentoso della voce rivelano spesso grandi rimpianti. La malattia, tuttavia, offre un motivo ufficiale per la propria mancata realizzazione e, con la graduale dipendenza cui obbliga i familiari, lenisce la paura della solitudine.