SOCIETÀ
di Paolo e Vincenzo
La Carrozzella Magica
SECONDA PARTE
... continua dal numero di gennaio
Sulla parte sottostante del sedile erano
situate delle corde musicali che venivano
sollecitate da una linguetta di guscio di
tartaruga (sottolineiamo che la tartaruga
non era stata uccisa per fare plettri destinati all’uso ma lo stesso amabile animaletto prima di morire aveva scritto un
testamento biologico dove specificava che
a morte avvenuta avrebbe donato i suoi
argani al taumaturgo la quale sicuramente
ne avrebbe fatto buon uso) ogni qualvolta
le due possenti ruote si avviavano, proprio
sulle ruote il taumaturgo aveva fatto realizzare con dei colori sgargianti e dal miglior
artista esistente due bellissime lumachine
nell’atto di percorrere un prato d’erba, il
perché della scelta degli indifesi e tenerissimi animaletti era motivato dal fatto che
quando costituì la sua associazione denominata i tantavogliadivivere vide in esso
un esempio di rara ponderatezza, come
infatti le lumachine simboleggiavano con
il loro modo di fare un incedere lento ma
sicuro per arrivare al traguardo, successivamente il nostro amico invitò tutte le
associazioni della terra a coalizzarsi per
formare un’unica e armoniosa realtà.
Nel suo peregrinare per il mondo si accorse che mancava nelle sue esperienze di
viaggio una visita all’antica e archeologica
città di Pompei, all’inizio era molto titubante fino al punto di rinunciare a quella
nuova esperienza a causa delle invalicabili
barriere che la città presentava, ma poi riflettendo bene si ricordò che poteva ricorrere alla sua bacchettina magica, e comandò a quel semplice bastoncino il desiderio
che ribolliva da tempo dentro di lui raccomandandosi ai suoi poteri magici.
Tutti i visitatori li presenti restarono cosi
increduli a vedere quella carrozzina che
percorreva con sicurezza le scoscese e impraticabili stradine di pietra lavica, e larghi
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decumani dissestati dal tempo, i tortuosi
anfiteatri ed ogni volta che si batteva in
ogni sorta di scalini la carrozzella come
per incanto lievitava come un tappeto
magico proseguendo fiera e imperterrita
il suo cammino, fu cosi che si avverò quel
desiderio tanto atteso.
Persino l’azienda dove fabbricarono le
carrozzine accorse sul posto per costatare
come non esistevano ostacoli e impedimenti al suo passaggio fino al punto che
gli ingegneri furono stimolati a progettare
delle carrozzine particolarissime e personalizzate nacquero cosi dei modelli adatti
per stare in un ambiente marino denominati le carrobarchette. Invece per fare
delle escursioni in alta montagna i progettisti idearono un prototipo dall’esilarante
nome di cingocarrozzella, questo esclusivo
modello permetteva di attaraversare dei
percorsi innevati senza rischio di scivolamento o slittamento, naturalmente la
ditta delle carrozzelle e ausili vari doveva
avvalersi di una speciale commissione per
il collaudi costituita da poeti, ermeneutici,
esoterici, ed ogni sorta di maghi e folletti
con la supervisione degli dei.
Come abbiamo accennato all’inizio di questa storia le forze del male continuarono a
perpetrare ogni sorta di sacrilegi anche nel
momento in cui scriviamo questa storia
stava per essere pubblicata, come infatti il
manoscritto si è improvvisamente smarrito, ma il nostro caro amico non perdendosi
d’animo e con tutte le sue energie interiori
invoca l’aiuto degli dei che prontamente gli indicano dove ritrovare il prezioso
manoscritto affinché lo facesse conoscere
a tutta l’umanità.
P.S.: Il nostro amico taumaturgo si sentiva
l’uomo più fortunato della terra poiché tantissime altre persone non gioivano come lui
non essendo in possesso del pulisci ombelicolo.