Animali
di Margherita Palau
EDUCHIAMOCI
A
ncora una volta siamo costretti ad apprendere
dai giornali, notizie di aggressioni da parte di
cani nei confronti dei loro stessi proprietari,
ed ancora una volta le vittime sono bambini innocenti, che pagano le colpe di un padrone, troppo spesso
disattento e superficiale , non in grado di gestire al
meglio cani che hanno un grado di aggressività molto
elevata.
Lo Stato di fronte a questo fenomeno sempre più
frequente, ha deciso di non restare a guardare, infatti
è già pronta un’ordinanza in merito di cui però parleremo quando sarà effettiva.
Adesso noi vogliamo cercare di capire e di spiegare
per quanto possibile, come può un cane arrivare a tale
stato di aggressività, al punto da diventare un “pericolo” anche per il suo stesso padrone.
Non è nostra intenzione scrivere un articolo sulla
psicologia canina, ma vogliamo piuttosto soffermarci
sull’evidenza, analizzando come è cambiato negli ultimi anni il nostro rapporto con il cane.
Da sempre il cane, nel suo binomio cane- uomo è
stato utile in tantissime attività: infatti lo abbiamo
visto impegnato nella caccia, nella guardia al bestiame, nel trasportare merci sulle slitte, nei paesi nordici.
Oggi, tutto questo si è perso notevolmente, e spesso
si finisce con il considerare il cane uno “strumento
di compagnia”, a cui dedicarsi solo quando non si ha
niente da fare, nel tempo libero per esempio, come
qualsiasi passatempo.
Ma come è possibile che un cane, con la sua energia e vitalità, concepito da sempre per accompagnare l’uomo nelle sue attività giornaliere, talvolta
anche faticose e impegnative, si accontenti di vivere
adesso nell’ozio, dimenticando persino qual è il suo
ruolo all’interno del branco, sentendosi così inutile e
represso sia mentalmente che fisicamente? Il risultato di tutto ciò non è sempre e solo l’aggressività, ma
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spesso si verificano altre forme di sfogo da parte del
cane, sicuramente meno dannose ma non per questo
meno importanti.
Ad esempio ci sono cani che distruggono tutto ciò
che è presente nel proprio ambiente; altri che si “ingozzano” di cibo in maniera smisurata, facendo del
cibo il loro principio di vita, coadiuvati da un padrone
che pensa che il cibo sia l’unico modo per dargli affetto (con gravi conseguenze di salute per il cane); o
ancora ci sono cani che per il continuo leccarsi di procurano ampie lesioni e altri che urlano di continuo.
Per elencare tutti i sintomi derivati da questo stato di
ansia e di stress non basterebbe un semplice articolo,
possiamo però dichiarare che il novanta per cento dei
nostri cani ne è affetto, con gravi conseguenze per sé
stesso, per il suo padrone e per la società
La causa di tutto ciò è sicuramente una scarsa attività
fisica, e qui subentra una responsabilità in parte dei
Comuni, che non garantiscono, come invece accade
altrove, degli spazi in cui i cani possano correre liberamente, dando sfogo a tutta la propria energia.
E’ giusto che i padroni siano multati se non raccolgono gli escrementi del proprio cane, è giusto obbligarli
a portarli al guinzaglio e muniti di museruola, ma di
fronte a tutti questi doveri, che fine hanno fatto i diritti dei padroni e soprattutto dei cani?
La nostra Associazione si sta attivando proprio per
cercare di realizzare, in collaborazione con i Comuni della Penisola, una struttura in cui i cani possano
esprimersi al meglio, al fine di migliorarne lo stato
fisico e mentale, in modo da ristabilire quel giusto
equilibrio tra cane e uomo che come abbiamo visto
si è un po’ perso evitando, o per lo meno diminuendo,
quelle patologie, (e quindi anche eventuali casi di aggressione) di cui si è detto.
Speriamo di raggiungere buoni risultati e di darvi,
nel prossimo numero, qualche notizia positiva.