100% Fitness Mag - Anno III Marzo 2009 | страница 36
S
alute & Benessere
La digestione
Per molte ore al giorno, il nostro corpo è impegnato in questa attività. Che assorbe fino a un terzo
dell’energia messa a disposizione dal cibo. Ma in
che cosa consiste? In linea di massima nel trasformare grosse molecole organiche in molecole più
semplici, che il sangue possa assorbire e usare come
nutrimento.
Non tutto avviene nello stomaco: l’attività digestiva comincia già a partire dalla bocca, con l’aggressione chimica della saliva. E l’ultimo “smontaggio” di molte molecole si svolge oltre lo stomaco:
nel duodeno.
E’
come un laboratorio chimico
e
meccanico
dove i cibi che
ingeriamo sono trasformati in carburante per le cellule. Disseminato
di ghiandole e terminazioni nervose, l’apparato digerente umano è un
canale che raggiunge, negli adulti, i
10 metri di lunghezza, dalla bocca
all’intestino. In questo tubo si svolge la digestione, quel complesso di
operazioni, in gran parte involontarie, che vanno dalla masticazione
all’evacuazione degli scarti attraverso le feci.
Ma quali sono i meccanismi che
permettono di ridurre una pizza
o una bistecca in una poltiglia di
zuccheri, acidi grassi, amminoacidi
e Sali minerali assimilabile attraverso il sangue? La digestione, in
realtà comincia ancora prima di
sedersi a tavola. Basta infatti trovarsi di fronte a un piatto di spaghetti, o semplicemente sentirne il
profumo, perché il nostro sistema
nervoso inneschi un aumento della
secrezione salivare e della produzione di succhi gastrici, preparando
l’organismo ad accogliere il cibo. E’
la fase cefalica della digestione.
Una volta in bocca il cibo viene
triturato attraverso la masticazione, così da aumentare la superficie
di contatto con i succhi digestivi.
La pappa che ne deriva prende il
nome di bolo. Un enzima presente nella saliva, la ptialina, inizia a
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scindere le catene ammidiche dei
carboidrati (pasta, pane eccetera),
trasformandole in zuccheri semplici, come maltosio e destrina. Quindi, mescolato a una sorta di muco,
che lo rende scivoloso, il bolo viene
spinto dalla lingua prima nella faringe e poi nell’esofago, un condotto che, 40 cm più in basso, sbuca
nello stomaco.
L’esofago, largo 3-4 cm e composto da una triplice tunica mucosa,
muscolare e sierosa, si contrae e si
rilascia ciclicamente (movimenti
di questo tipo si chiamano sempre
“peristaltici”, a qualunque livello
avvengano: esofago, stomaco o intestino), dando luogo a una sorta di
onda che fa scorrere il bolo verso lo
stomaco.
Chi mangia in fretta, o è privo di
denti e inghiotte senza masticare,
corre il rischio che i pezzi di cibo
otturino questa prima parte del
tubo digerente: nei casi più gravi
può addirittura essere necessario