100% Fitness Mag - Anno III Marzo 2009 | Page 28

S alute & Benessere P E D I AT R I A più sensibili all’impatto emotivo dei fattori capaci di destabilizzare il loro mondo interiore. Negli ultimi anni, in virtù dei miglioramenti dei livelli di assistenza sul piano tecnico e scientifico- raggiunti grazie al conseguimento di standard elevati di conoscenze teoriche, alla disponibilità di sofisticate tecnologie e alla messa a punto di protocolli condivisi- si è posto sempre più l’accento sulla necessità di curare anche l’aspetto psico-emotivo dell’ospedalizzazione. Un ospedale “umanizzato” off re al paziente un approccio globale, cioè mirato sia al soma che alla psiche, garantendogli il riconoscimento dello stato di sofferenza e disagio, il recupero della dignità della persona, l’individualizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici, il miglioramento della qualità della degenza. Tutto ciò nell’ottica del moderno concetto di salute, non più intesa come assenza di malattia, bensì come uno stato di completo benessere psico-fisico. Per quanto concerne i più piccoli, diverse risoluzioni internazionali quali la “Carta europea dei diritti del bambino in ospedale”(1986) e la “Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia”(ONU 1989), sulla scorta di numerose evidenze scientifiche-esempio gli studi condotti nel 1976 dal prof. Maccacaro e dai suoi collaboratori dell’Istituto di Biometria e Statistica di Milanosanciscono che per evitare il rischio di conseguenze nocive per il benessere psicoaffettivo dei bambini ricoverati deve esser loro garantita la presenza di un familiare 24 ore su 24 nonché il diritto a giocare, divertirsi e studiare in maniera adeguata alla loro età e condizione morbosa. Nell’umanizzazione dei reparti, è molto importante l’atteggiamento del personale medico e paramedico, innanzitutto attraverso un approccio al paziente e alla sua famiglia improntato all’empatia, all’accoglienza, all’osservazione degli aspetti comportamentali e delle problematiche socio-psicologiche, poi cercando di limitare il più possibile il dolore legato alle pratiche e alle cure, 28 100% Fitness Magazine e inoltre informando puntualmente e in modo chiaro e comprensibile del significato di tutto quello che accade e che si programma, per evitare il senso di angoscia e sperdimento legato all’ignoto e le fantasie terrorizzanti che ne derivano. Secondo l’indagine 2008 sul rapporto tra gli italiani e il Servizio sanitario nazionale commissionato dall’Anaao Assomed alla Swg, gli italiani considerano i medici competenti, ma per l’82% degli intervistati la capacita’ di ascoltare i pazienti e’ indispensabile, e solo il 31% dei medici ospedalieri viene ritenuto in possesso di questa caratteristica. Per avere un ospedale più umano bisogna formare i medici sul rapporto con i pazienti, ma anche intervenire sulla struttura fisica degli edifici, che deve abbandonare i classici padiglioni per riuscire a venire incontro alle esigenze degli utenti. E’ quanto è emerso durante una tavola rotonda al Forum della Pubblica Amministrazione intitolata “L’Ospedale Ospitale” e organizzata dall’azienda ospedaliera Cotugno di Napoli. Durante il dibattito, a cui hanno partecipato esponenti politici e del mondo sanitario e che ha avuto come ospite anche lo scrittore Andrea Camilleri, è stato presentato un modello di come potrebbe essere l’ospedale del futuro, strutturato non più per patologie ma per livelli di intensità di assistenza. Un esempio concreto è il nuovo ospedale Cotugno che è in via di realizzazione, dove non c’è più la divisione tradizionale dei reparti, ma tutta la diagnostica, tutta la ricerca e la degenza sono riunite in aree funzionali: ‘’L’umanizzazione ha affermato Amelia Mutti, architetto che ha progettato l’ospedale - deve essere il principio guida anche nella progettazione’’. Una presenza poi veramente importante ai fini dell’ umanizzazione del ricovero sono i volontari ospedalieri, veri e propri angeli delle corsie. Il sottosegretario al ministero del Welfare, Ferruccio Fazio, intervenendo a febbraio alla presentazione della campagna nazionale del volontariato, organizzata dalla Lega italiana per la lotta contro i tumori(Lilt), ha dichiarato che è necessario “mettere a sistema” il volontariato in sanità, nel senso di misurare le sue prestazioni sanitarie, dando ai volontari ruoli operativi che si integrino con il sistema sanitario nazionale. A proposito di solidarietà, è bello che in occasione delle feste, oltre a pensare a divertirsi, si abbia un’attenzione per chi in quel momento sta soff rendo, è un modo di dare più valore, senso, spessore al proprio agire. E’ quanto hanno fatto le persone che questo carnevale hanno organizzato allegrissime feste per bambini a scopo di beneficenza. A Castellammare di Stabia la Croce Rossa si è attivata con una festa molto ben riuscita che ha visto bambini genitori e perfino nonni scatenarsi in una gara di solidarietà e buonumore: “Io e le mie socie – ha dichiarato la presidentessa, signora Antonella Capasso, insegnante della Scuola Elementare B. Cecchi di Castellammare di Stabia che opera alla Pediatria dell’Ospedale S. Leonardo nel progetto “scuola in ospedale”- siamo state contentissime perchè tutti si sono uniti in un cerchio di solidarietà: il liceo scientifico Severi di Castellammare di Stabia che ha offerto la palestra, l’agenzia Jukà animazione per l’intrattenimento, gli scout Stabia 2 per il controllo e la gestione, i partecipanti per l’entusiastica adesione”. L’iniziativa, al suo primo anno, sicuramente si ripeterà. Nel frattempo, il prossimo appuntamento con la beneficenza è un torneo di burraco, per informazioni scrivete ad [email protected]. A Sorrento invece ci hanno pensato le mamme di due istituti di scuola materna ad organizzare una animatissima festa privata per i bimbi in un ristorante del centro che ha offerto generosamente la sala e il servizio, destinando il ricavat