rendimento della macchina umana,
ma al contempo una sempre maggiore usura della stessa. Tuttavia,
come il gran numero di cavalli prodotti da un motore di F1 stentano
talvolta ad essere scaricati sull’asfalto per un problema di assetto e di
gomme, così talvolta la grande potenza muscolare prodotta dagli atleti non riesce a diventare maggiore
performance per un deficit posturale o un erroneo appoggio plantare.
Quindi così come un bolide di F1
deve fermarsi sovente ai box per un
problema di gomme, così l’atleta,
piuttosto spesso, deve rimanere negli spogliatoi per un problema del
distretto piede e piede-caviglia. I
parallelismi tra la macchina di F1 e
la macchina umana però si fermano
qui; nel primo caso, infatti, i meccanici possono anche intervenire in
corso d’opera, cambiando anche tutto il treno di gomme più volte nella
stessa gara lo stesso non è possibile
sui nostri atleti che i loro piedi, belli
o brutti, perfetti o acciaccati, devono tenerseli per quello che sono.
Da ciò la necessità di un lavoro da
parte dell’equipe sanitaria sia di tipo
preventivo (calzature, ortesi plantari, orthoplastie in silicone medicale, ecc.) che riabilitativo (FKT,
propriocezione, stretching, terapie
posturali, allenamenti differenziati)
nel momento in cui la patologia si
sia già manifestata. Ciò ovviamente
comporta da una parte la necessità
di metodiche ed apparecchiature
sempre più sofisticate di rilevamen-
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to dei dati (baropodometria, solette
elettroniche, gait-analysis), dall’altra
l’esistenza di una equipe medicosanitaria quanto più ampia ed interdisciplinare, in cui convergano le
diverse conoscenze e capacità delle
varie figure professionali: medico
sportivo, ortopedico, fisioterapista
sportivo, podologo dello sport, preparatore atletico e allenatore.
Il ruolo del Podologo nello sport è
quindi importante in quanto può
intervenire sull’atleta in tutte le fasi
della sua attività, prima, durante,
dopo la performance sportiva. Prima della competizioni, a fini preventivi rispetto alla possibile produzione di un infortunio, può valutare:
la situazione morfo-funzionale del
piede e dei distretti correlati sia in
condizioni statiche che dinamiche
(valutazione funzionale clinico-bio-
meccanica e baropodometria computerizzata statica e dinamica); la
condizione posturale (stabilometria
computerizzata); definire un appropriato intervento preventivo e/o terapeutico mediante terapia ortesica
plantare biomeccanica o propriocettiva, a seconda di quanto emerso
nella valutaziona clinica e strumentale. Durante la competizione può
intervenire sulle patologie cutanee
quali, ad esempio, le borsiti, le vesciche, i traumi da stress ecc...; dopo
la competizione può risolvere, invece, problematiche come l’edema o
le patologie ungueali quali l’unghia
incarnita (onicocriptosi) o l’ematoma sub-ungueale).
L’attività del Podologo dello sport
si implementa, quindi, con quella
del Medico di Medicina Generale,
del Fisiatra e dello Specialista in
Medicina dello Sport, per quanto
concerne tutte le patologie del piede
e della caviglia in ambito sportivo;
la collaborazione con il Medico è
un elemento fondamentale per un
corretto approccio diagnostico e terapeutico.
Da oggi anche in Italia gli atleti
possono usufruire di uno specialista
che sappia comprendere al meglio
le loro esigenze e sappia accompagnarli attraverso il periodo di allenamento fino ad arrivare al momento della gara, a partire dal consiglio
sulle calzature più appropriate da
utilizzare quotidianamente e durante l’attività sportiva.