S
alute & Benessere
CHINESIOLOGIA
di Antonio Pacilio
Chinesiologo
L’importanza del
Podologo
dello Sport
nello staff medico
I
l piede rappresenta il
tramite tra il suolo e
la struttura corporea
svolgendo numerose funzioni strettamente correlate con l’efficienza e
l’efficacia della performance sportiva. È proprio il piede che si adatta
al terreno durante la deambulazione e la corsa, sopportando il peso
del corpo e l’energia cinetica che si
viene a produrre durante il movimento. Il cervello dà il comando e il
piede esprime e trasforma in modo
dinamico, caratterizza il nostro movimento in cammino e in corsa, a
tal punto che possiamo riconoscere
una persona da come cammina o da
come corre. Esso informa il sistema
nervoso centrale della natura della
base di appoggio sulla quale viene
ad operare; questa attività risulta
estremamente importante perchè
è uno degli elementi fondamentali
nell’ottimizzazione del gesto sportivo.
La “consapevolezza” della superficie di appoggio costituisce una
condizione modulatrice dell’azione muscolare per il mantenimento
dell’equilibrio, per la deambulazione, la corsa, la pedalata etc... Il
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piede, inoltre, è essenziale in quanto
funziona come una sorta di ammortizzatore biologico capace di assorbire l’energia meccanica generata
nell’impatto con il suolo, immagazzinarne parte sotto forma di energia
elastica, trasmettere, nella fase di
spinta, la forza prodotta dalla contrazione muscolare.
Nello sportivo, qualunque sia il
livello di pratica, professionista,
agonista, semplice appassionato, il
piede deve sopportare sollecitazioni massimali e stress di varia natura
come cambi di direzione, cambi di
velocità (accelerazioni e decelerazioni), arresti-ripartenze, slittamenti-attriti, impatti da caduta, etc.
Quando si esegue una marcia, una
corsa, un salto o una pedalata, il peso
corporeo si moltiplica, scaricandosi
sul piede in toto o su alcune sue
porzioni in particolare; se poi si
considera che correndo per un
chilometro il piede va in appoggio
diverse centinaia di volte, è facile
immaginare a quale sforzo esso
venga sottoposto. Perché il piede
possa, però, ammortizzare il carico
di sollecitazioni dovuto all’aumento
della richiesta funzionale e portare
quindi a termine correttamente
l’atto sportivo, oltre ad un adeguato
potenziamento del tono, del trofismo
e dell’elasticità muscolo-tendinea,
esso deve essere in condizioni
morfo-funzionali ottimali.
Quindi, appare evidente che
qualsiasi causa che venga ad alterare
la sua struttura possa determinare
importanti conseguenze con relativa
diminuzione
del
rendimento
meccanico nell’esecuzione del gesto
tecnico. Naturalmente gli sport
non impegnano il piede alla stessa
maniera sia per quanto riguarda
l’intensità della prestazione, sia
per il tipo di movimento richiesto.
Dal punto di vista sanitario, questa
situazione di “super-impegno” può
rappresentare, nel tempo, causa o
concausa di eventi patologici a carico
del piede o di strutture diverse,
anche ad esso non direttamente
collegate come ginocchia, bacino e
colonna vertebrale.
La continua richiesta di maggiori
performance nello sport agonistico,
ha costretto gli atleti a sottoporsi a
carichi di lavoro sempre più impegnativi e stressanti; ciò ha provocato
senza dubbio un sempre più alto