S
alute & Benessere
di Vittorio Milanese
Odontoiatra
O D O N T O I AT R I A
Consigli su come fronteggiare
le emergenze odontoiatriche
Ad uso di mamme, baby sitters e maestre
A
tutti noi può capitare, in veste di genitori,
educatori o semplici passanti, di assistere ad
un evento traumatico durante il quale l’infortunato subisca un danno ai denti, ma anche di trovarsi
con un congiunto o un amico che presenta un problema
odontoiatrico e, per motivi vari, non può rivolgersi subito
ad uno specialista.
Poche semplici procedure, eseguite correttamente e tempestivamente, possono cambiare la vita della persona
coinvolta.
Ho quindi elaborato un breve schema, ad uso (oltre che di
genitori ed educatori) di chiunque per guidarlo ad intervenire nel migliore dei modi. Nella prima colonna della
tabella trovate il nome della “malattia”, nella seconda i
sintomi e nella terza cosa fare.
Ribadisco che questo “mini manuale” non può sostituirsi
assolutamente alla visita di un odontoiatra, ma vuole solo
aiutare, durante una emergenza, ad evitare il panico (e gli
errori ad esso collegati) e a scegliere i comportamenti più
corretti a prevenire danni e disagi ancora maggiori.
PATOLOGIA
SINTOMI
COSA FARE
PULPITE
È il “classico” mal di denti. Si ha dolore forte, spesso pulsante (si avverte cioè il “battito del cuore” nella zona dolente), spontaneo o provocato dall’assunzione di cibi
(soprattutto caldi, infatti si prova sollievo
tenendo in bocca dell’acqua fresca). Non
si riesce ad indicare il dente responsabile,
ma si individua il lato del volto e, spesso, si
riesce a capire se si tratta dei denti superiori o inferiori. Non sono presenti ascessi
o gonfiori, non è quindi utile l’utilizzo di
antibiotici (che devono comunque essere
sempre prescritti dall’odontoiatra o dal
medico di base).
Un forte antidolorifico può alleviare temporaneamente il dolore. È possibile che il
male passi spontaneamente, dopo qualche
ora o qualche giorno; ciò è dovuto al fatto
che la polpa del dente va in necrosi (perde cioè la sua vitalità) Solo il trattamento endodontico (cioè la devitalizzazione
effettuata dal dentista) è risolutivo e va
effettuato anche se la sintomatologia è
scomparsa, per prevenire lesioni periapicali (i granulomi) ed evitare l’antiestetico
scurirsi del dente.
ASCESSO ALVEOLARE
ACUTOASCESSO
PARODONTALE
Si nota un gonfiore in bocca, localizzato
sulla gengiva nei pressi di un dente più
o meno dolente e/o mobile. Talvolta può
gonfiare notevolmente un lato del volto.
Rivolgersi al proprio dentista. Se al momento ciò non è possibile, rivolgersi al
medico di base che prescriverà una terapia
antibiotica. In certe condizioni il medico potrà valutare l’incisione dell’ascesso
per dare un sollievo immediato. Anche
se l’ascesso scompare con la terapia antibiotica, occorre contattare comunque il
proprio dentista per rimuovere la causa
del problema e scongiurare il pericolo che
succeda nuovamente.
PARODONTITE CRONICA
Uno o più denti si presentano allungati,
mobili, in presenza o meno di gengive
gonfie che sanguinano spontaneamente
(sangue sul cuscino al risveglio) o durante
lo spazzolamento dei denti. Spesso è associata ad alitosi.
La terapia parodontale specialistica, effettuata tempestivamente, può essere molto
efficace. Non illudersi di potersi auto medicare con collutori o altro, è necessario
iniziare prima possibile una terapia specifica presso un parodontologo. La malattia
si può arrestare ma è molto difficile recuperare l’osso di sostegno dei denti andato
perso, per questo occorre agire subito per
poter conservare i propri denti.
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