100% Fitness Mag - Anno III Gennaio 2009 | Page 36
S
alute & Benessere
PSICOLOGIA
di Giuliana Apreda
Psicologa - Psicoterapeuta della Famiglia
Il “furto” nei bambini:
Perché si ruba? Quando diventa preoccupante?
I
l “furto” nei bambini è un comportamento molto frequente, però va precisato che
si può parlare di un vero e proprio furto
solo dopo i 6-7 anni. Prima di questa età
il bambino non ha ancora acquisito il concetto di proprietà. Il piccolo è ancora molto “egocentrico” riesce solo
a vedere le cose soltanto utilizzando il suo punto di vista.
Conosce cosa significa “mio”, anzi è tutto suo, ma non
percepisce le nozioni di tuo, altrui etc.
I principi morali e l’etica sono una conquista ancora lontana per lui!
Dopo i 6-7 anni, invece, il rapporto con i coetanei acquista un significato molto importante e il bambino può
rendersi conto di compiere un’azione sgradita ad un suo
amichetto (il senso di colpa difficilmente compare...)
Quando un bambino ruba generalmente non lo fa solo
per il valore materiale dell’oggetto sottratto. Dietro un
furto, di solito, c’è quasi sempre una situazione di disagio
nell’ambiente familiare, scolastico, nelle relazioni con gli
altri.
Un bambino attraverso un furto tende a volersi riprendere ciò che gli è stato sottratto. Mi spiego meglio: il furto
infantile assume un significato di “riappropriazione”. Si
tratterebbe di una sorta di “auto-risarcimento” riferito
soprattutto all’affetto, alla considerazione, all’ascolto e
all’attenzione da parte di figure adulte significative per
lui.
Winnicott D., pediatra e psicoanalista, sottolinea che il
l
bambino ruba principalmente a sua
madre. Rubando dei
soldi nel portafoglio
della mamma, ad
esempio, il bambino
cercherà di riaffermare i suoi diritti su
un bene che considera esclusivamente
di suo possesso. Il
furto in questi casi
rappresenta un sintomo di una separazione affettiva dalla
madre che il bambi-
36
100% Fitness Magazine
no non ha ancora elaborato. E come se con il suo gesto il
bambino dicesse “se proprio non posso avere lei almeno
mi rifaccio sulle sue cose...”
Ovviamente ogni situazione può essere diversa dall’altra ed assumere un significato diverso. Bisogna, quindi,
valutare singolarmente ogni singolo episodio e stabilire
qual è il significato simbolico dell’oggetto che il bambino
ruba. E’ importante anche analizzare chi è la vittima che
cosa significhi per il bambino la persona a cui ha rubato
qualcosa.
Come reagire? Questi comportamenti non devono essere
sottovalutati anzi devono essere aff rontati. E’ importante
sottolineare al bambino (dai 6 anni in su) che si tratta di
azioni disoneste e cercare di dargli un senso.
Bisogna però evitare stigmatizzazioni umilianti del tipo
“sei un ladro, un delinquente...” queste sono parole estremamente mortificanti per un bambino.
Il bambino si vergogna e raramente sa perché si comporta in un certo modo!
Etichettare ed umiliare un bambino serve veramente poco
per aff rontare e risolvere un problema; anzi così facendo
si corre il rischio di instaurare un braccio di ferro tra lui
e l’adulto. L’accusa da parte di persone affettivamente significative lo spingerà ad essere ancora più provocatore,
quindi ruberò di nuovo e con maggiore frequenza.
Non dobbiamo dimenticare che il furto è la spia di un
disagio più profondo
e se non è capito ed
aff rontato può cristallizzarsi ed aprire
una strada verso futuri comportamenti
antisociali nell’adolescenza.
Il rischio in adolescenza è proprio
la formazione di
un’identità negativa
di sé che spesso ritroviamo in ragazzi
che mostrano gravi
comportamenti antisociali ed occupano
l
le pagine di cronaca
s
sui giornali!!!!