100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 42
L’angolo degli esperti ► pediatria
Malattie trasmesse
dagli animali di compagnia
SECONDA PARTE
Continua da Ottobre 2009
Dottor
Carlo Alfaro
Pediatra
IGIENE DELLE DEIEZIONI DELL’ANIMALE
Feci e urine degli animali possono contenere batteri e protozoi, spesso in forme molto resistenti (spore ed oocisti),
miceti e microscopiche uova di parassiti, quindi non vanno toccate con le mani
o esposte al contatto dei bambini. Per
esempio vengono contratte attraverso le
feci degli animali la toxoplasmosi e la toxocariasi. La toxoplasmosi è causata da un protozoo (toxop lasma gondii) che
alberga nell’intestino del gatto (specialmente giovane), da cui
viene eliminato nelle feci e trasmesso all’uomo o agli erbivori
che mangiano nella terra.
Le feci appena deposte non sono infettanti, ma lo divengono
dopo circa due giorni e, mescolandosi col terreno, lo rendono
infettante per mesi. L’uomo si contamina mangiando carni infette crude o poco cotte oppure ingerendo occasionalmente il
parassita che è stato eliminato dal gatto con le feci, maneggiando la lettiera o il terreno o consumando verdure contaminate
da feci di gatto.
Nell’uomo con normali difese l’infezione è di solito poco
grave(linfadenite o sindrome simil-influenzale), mentre in persone con scarse capacità di difesa (immunodepresse)
può avere un decorso molto aggressivo.
Se una donna si infetta per la prima volta
durante la gravidanza, possono aversi gravi complicazioni per il feto. L’infezione è
più comune durante la seconda parte della gestazione, ma è tanto più pericolosa
per il bambino quanto più è precoce.
Per la prevenzione, il gatto domestico
non deve essere nutrito con carni crude
e deve essere alimentato a sufficienza per
evitare che divori topi e uccelletti. Inoltre
le sue feci devono essere eliminate ogni
giorno, prima che diventino infettanti,
sciacquando poi abbondantemente con
acqua bollente gli appositi recipienti.
Tutte le donne prima o all’inizio della
gravidanza devono sottoporsi ad un apposito esame del sangue: se questo è negativo significa che la donna non possiede
anticorpi contro il toxoplasma e che du-
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rante la gravidanza dovrà seguire scrupolose norme di igiene:
limitare ogni contatto personale con gatti e lavarsi bene le mani
dopo ogni contatto con la terra, consumare solo carni cotte e
lavare accuratamente frutta e verdure.
La toxocariasi è dovuta invece alla infezione da parassiti intestinali del cane e meno frequentemente del gatto, gli ascaridi.
L’uomo si contagia ingerendo le microscopiche uova del parassita eliminate dagli animali con le feci. Poiché il cane ed il
gatto si leccano, le uova possono essere presenti nella saliva
e sul pelo dell’animale; inoltre, le uova resistono per molto
tempo nel terreno.
Quindi i bambini si possono quindi infettare giocando sia con
gli animali sia con la terra e mettendosi le mani in bocca.
Le uova nell’intestino umano diventano larve e attraverso il
sangue migrano nel fegato, nel polmone o occasionalmente
in altri organi(particolarmente pericolosa la localizzazione
nell’occhio). Per la prevenzione, poiché i cani eliminano le
uova del parassita sin dalle prime settimane di vita poiché nascono già infestati, i cuccioli devono essere sverminati a 15 –
20 giorni di età.