100% Fitness Mag - Anno III Dicembre 2009 | Page 104
lifestyle
di Piero Castellano
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L’angolo dell’artigianato
La Cantata del
Presepe
Q
uando l’allora Sottosegretario alla Cultura
ltura
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Vittorio Sgarbi vide il presepe del Duomo di
mo d
o
Sant’Agata de’ Goti, si voltò impressionato
nato
t
verso il parroco, Don Antonio, e si compliplil
mentò per quel tesoro settecentesco di cui lui stesso aveva
va
ignorato l’esistenza.
Don Antonio sorrise, indulgente, e per tutta risposta indicò la
cò
targhetta in un angolo del presepe.
Sulla targhetta c’era il nome dell’autore dei pastori, e la data:
ottobre 2006. L’autore è Giuseppe Ercolano di Meta di So
Sorrento. Il parroco consolò lo sbalordito Sottosegretario, spiegandogli che l’errore era comune. I pastori del Maestro metemetet
se avevano tratto in inganno esperti, che erano naturalmente
mente
te
diventati suoi grandi ammiratori.
Giuseppe Ercolano lavora nell’antica Via Cassari, a Meta, in
a,
un laboratorio che sembra la botteguccia di un presepe. Lo
aiuta la moglie, e dalle mani dei due giovani rinascono contiontinuamente i personaggi del presepe classico napoletano.
Giuseppe si schermisce quando gli riferiscono i complimenti.
I Maestri di arte presepiale sono tanti, dice, e tutti si ispirano
ai personaggi dei grandi presepi storici, quelli dell’epoca d’oro
di Carlo di Borbone. Ma la differenza tra i tanti artigiani che
costruiscono pastori e presepi, e i veri Maestri, è lo studio.
Infatti, per quanto simili possano essere a quelli settecenteschi,
i pastori di Giuseppe Ercolano, non sono mai delle imitazioni.
Le radici del presepe a Napoli sono complesse, spiega il giovane Maestro. “I presepi erano tipici delle case aristocratiche,
e rappresentavano la nobiltà dell’epoca nello scenario della
Natività. I costumi sfarzosi erano spesso fedeli riproduzioni di
quelli indossati dai dignitari di corte, e i personaggi di contorno erano ispirati dai popolani dei vicoli di Napoli”.
La ricerca dei tessuti con cui realizzare i costumi dei pastori
è una parte fondamentale del lavoro di Giuseppe. Sete e taf-
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fetà pregiati, dalla trama sottilissima, rendono l’idea di vestiti
pregiati
sottilissima
per personaggi di piccola taglia, senza perdere la morbidezza
voluttuosa tipica dei ritratti del tempo. Molti degli accessori,
poi, sono realizzabili solo da orafi, tornitori, o altri artigiani
specializzati.
Col tempo i pittoreschi popolani del presepe finirono per diventare i veri protagonisti della rappresentazione presepiale,
come i pastori lo erano stati nella notte della Natività. E lo
studio degli antichi mestieri artigiani, rappresentati nei presepi classici in modo a volte incomprensibile per occhi moderni,
è un’altra delle esigenze di chi realizza pastori.
“Arrotini, pizzaioli, falegnami, hanno avuto lo stesso aspetto
fino a pochi anni fa, quindi è facile immaginarli” spiega Giuseppe “Ma maccheronai, vasai, acquaiuoli e mulattieri sono
scomparsi da tanto tempo, come altri personaggi che erano
comuni nelle strade quando è nato il presepe napoletano. Sco-