100% Fitness Mag - Anno II Settembre 2008 | Page 46
S
alute & Benessere
di Vittorio Milanese
Odontoiatra
D E N T I S TA
La Prevenzione
Orale
A
partire da questo mese e continuando per
alcuni numeri ho intenzione di aff rontare
un argomento che ritengo sia di importanza fondamentale per la nostra salute orale: la
prevenzione orale primaria
L’odontoiatria moderna, come tutta la medicina, si fonda
sull’assioma che “prevenire è meglio che curare”. Per effettuare una corretta prevenzione delle più importanti malattie
del cavo orale è necessario conoscere le cause che le determinano: sarà più facile allora agire con la necessaria decisione
per contrastarle.
La carie dentaria e la parodontopatia (la piorrea, come era
chiamata una volta) vedono la placca batterica come principale fattore responsabile; invece patologie quali la mal
occlusione oltre a riconoscere una componente ereditaria è frequentemente determinata, o comunque aggravata,
dall’abitudine che si protrae oltre tempo a succhiare, ad
esempio il dito o il ciuccio, e dalla tendenza del bambino ad
assumere atteggiamenti a bocca aperta.
Tre sono i livelli di prevenzione della carie dentaria e della
parodontopatia:
Il primo - La prevenzione primaria, mira al controllo delle
cause per far si che la malattia non si presenti.
Il secondo - La prevenzione secondaria, consiste nell’intercettare il danno precocemente, tanto da renderlo reversibile.
Si attua sottoponendosi a visite periodiche dal dentista, nel
corso delle quali egli potrà rilevare una gengivite iniziale,
una carie nei primi stadi di sviluppo oppure un morso crociato che influenza negativamente la crescita dei mascellari
e lo sviluppo della dentizione. Sottoponendosi a blande terapie e prescrizioni quando la malattia è allo stadio iniziale
è possibile guarire la gengivite, arrestare la carie e far riprendere una crescita equilibrata ai denti e ai mascellari.
Il terzo - La prevenzione terziaria, ovverosia l’intervento terapeutico mirato a limitare il danno ormai provocato. Quotidianamente il dentista si cimenta nella cura di carie dentarie
più o meno estese e di parodontopatie. Il suo intervento, in
questi casi, pur non potendo garantire la completa “restitutio
ad integrum” dell’organo colpito guarisce comunque la malattia in atto, arrestandone la progressione che renderebbe le
cure più complesse o addirittura inefficaci.
E’ di sicuro la prevenzione primaria quella che sta assumendo rilevanza presso la popolazione. Impedire l’insorgenza della malattia è ciò che promette. La sua parola
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d’ordine
è: “Eliminare
la placca
batterica
da denti e
gengive”.
Imparare
come e
quando
spazzolare i
denti e passare
il filo interdentale preserva il
nostro sorriso da
malattie come carie e
gengive infiammate che
solo poche decine d’anni
fa portavano, progredendo
indisturbate, la maggior parte
della popolazione alla perdita
spesso totale dei denti (piorrea).
E’ necessario altresì sottoporsi a visite periodiche dal dentista, a sedute d’igiene orale
professionale mirate alla rimozione del tartaro
che si può formare nelle zone dove è più difficile la
pulizia domiciliare e maggiore il ristagno di saliva.
Sempre con intento preventivo primario si può coadiuvare l’azione di pulizia con la fluoroprofilassi. L’assunzione di
fluoro nell’età di formazione delle corone dei denti permanenti fa costituire uno smalto più resistente all’azione demineralizzante degli acidi prodotti dai batteri della placca.
Infine si possono proteggere le aree dentali dove l HX