S
alute & Benessere
D E N T I S TA
sottolinguale e sottomandibolare), perciò attenzione
alla pulizia di queste zone!
Nonostante una buona diligenza nelle manovre d’igiene
domiciliare esistono vari fattori che comunque obbligano tutti i pazienti a regolari sedute di detartrasi la cui
periodicità è estremamente soggettiva.
Una disposizione dei denti ordinata facilita l’igiene permettendo l’accesso allo spazzolino sulla maggior parte
delle loro superfici mentre l’affollamento costituisce un
evidente ostacolo: se non si vuole correggere questo difetto con l’ortodonzia (la “macchinetta”) occorre aumentare
la frequenza delle sedute di igiene dal dentista.
Per concludere approfitto di questo articolo per dare un
risposta a coloro che, come già capitato con alcuni pazienti giunti alla mia osservazione, nonostante un quadro
clinico e radiografico paragonabile alle foto 3 e 4 quasi si
opponevano ad un’accurata terapia parodontale, riferendomi che dopo la pulizia dei denti questi avrebbero acquistato mobilità e sarebbero stati più sensibili al freddo.
Grossolanamente posso affermare che effettivamente la
sensazione immediata avvertita dai pazienti è proprio questa. La presenza di una grossa quantità di tartaro garantisce un “manicotto” che li tiene uniti e li isola da stimoli
termici. Una volta rimosso, i denti saranno sostenuti solo
dal poco osso residuo (per cui saranno mobili) e le radici
non coperte più dalla gengiva saranno particolarmente
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sensibili.
Il rimedio più semplice per la mobilità dei
denti con ridotto supporto osseo consiste nella loro solidarizzazione (splintaggio). Può essere attuata facilmente
con tecniche adesive non invasive ed estetiche.
L’aumento di sensibilità al caldo e al freddo provocato
dall’esposizione delle radici spesso cessa spontaneamente
dopo poche settimane. Nei casi più resistenti ci avvaliamo
di prodotti specifici sotto forma di gel o dentifrici.
Concludendo possiamo affermare che il tartaro costituisce il più importante fattore di distruzione dell’osso di
sostegno dei denti, e quando non viene rimosso regolarmente abbiamo un inesorabile progredire della malattia
fin quando sotto l’azione del carico masticatorio il manicotto di tartaro che li tiene uniti si spaccherà lasciando
nella bocca del paziente un’amara sorpresa … uno o più
denti in meno!!!