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alute & Benessere
di Giuseppe De Simone
FARMACIA
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Si ritorna a scuola e subito in agguato c’è la
PEDICULOSI
ecco tutto quello che si deve sapere.
L
a pediculosi è una patologia infettiva causata
dai pidocchi, insetti appartenenti all’ordine
Phthiraphtera.
I pidocchi sono ectoparassiti, specie-specifici
per l’uomo nei confronti del quale si comportano come
veri e propri “predatori di sangue”.
L’uomo può essere parassitato da 3 sottospecie di pidocchi:
* Pediculus Humanus varietà Capitis
(pidocchio del capo)
* Pediculus Humanus varietà Corporis
(pidocchio del corpo)
* Pthirus Pubis (pidocchio del pube, “piattola”)
I pidocchi sono parassiti che si cibano di sangue umano:
infatti si comportano come dei “vampiri” (solenofagi) in
quanto succhiano il sangue che prelevano dal derma, grazie
all’apparato buccale di cui sono dotati. Essi, infatti dopo
essersi ancorati all’epidermide con i denti, fanno penetrare
nel derma gli stiletti, che si orientano verso un vaso sanguigno, lo perforano e danno così avvio alla nutrizione.
La saliva che l’insetto riversa nella ferita è antigenica; conseguentemente il tessuto reagisce con una reazione infiammatoria, che si esprime con prurito e dermatite (es. papule
eritematose).
I pidocchi dipendono completamente dall’ospite sia per la
nutrizione che per il calore; infatti possono sopravvivere
fuori dal corpo umano solo pochi giorni; le larve invece
resistono a temperatura ambiente sino a 10 giorni.
Il sintomo principale dell’affezione, nel caso del pidocchio
del capo, è costituito da prurito al cuoio capelluto, che
può portare ad escoriazioni, con lesioni da grattamento,
sovrainfezioni e linfoadenopatie cervicali. Il prurito può
persistere per breve tempo dopo il trattamento, senza che
questo indichi il fallimento della terapia; il prurito può
sussistere in caso di reazioni di ipersensibilità alla saliva dei
pidocchi o essere riconducibile ad una eziologia psicogena
(parassitofobia).
Il pidocchio del capo si riconosce ad occhio nudo. Anche
le uova piene e quelle svuotate sono facilmente identificabili, e si localizzano preferibilmente nelle regioni parietali,
retroauricolari e nelle occipitali. Raramente il PHC infesta
la barba, le ciglia ed altre sedi pilifere.
Il PHC non è veicolo di infezioni, ovvero non provoca la
diffusione di microrganismi patogeni per l’uomo.
La diffusione
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L’infestazione causata dal pidocchio del capo (PHC) è più
frequente nei bambini (dai 3 agli 11 anni, soprattutto di
sesso femminile) rispetto agli adulti, nelle aree urbane rispetto a quelle rurali. Si stima che il 10% dei bambini in
età scolare possa essere infestato da PHC. La frequenza è
molto bassa nelle popolazioni di colore, per il tipo di capelli che non consentono al parassita di aderire al fusto
del pelo.
Il contagio avviene quasi esclusivamente per trasmissione
diretta da un individuo infestato, oppure indirettamente –
anche se si tratta di un’eventualità più rara – per contatto
con pettini, spazzole, cappelli o altri indumenti o con la
biancheria del letto.
La pediculosi del capo è una infestazione riscontrabile in
persone di tutti i gruppi socio-economici; fattori considerati di rischio, quale la scarsa igiene personale o la lunghezza dei capelli, sembrano avere un ruolo marginale o
addirittura nullo.
L’infestazione registra la più elevata incidenza a fine estate
– inizio autunno.
Per quanto riguarda il pidocchio del capo, l’infestazione è
causata dal Pediculus Humanus Capitis (PHC). Si tratta
di un insetto di 1- 4 mm di lunghezza, senza ali, dotato di
6 zampe fornite di artigli che gli consentono di avvinghiarsi al fusto del capello.
Nel corso della sua vita (ca. 28-30 gg), la femmina è in grado di deporre ca. 300 uova (7-8 al giorno). Le uova o lendini, di colore giallastro, sono cementate al capello grazie ad
un materiale chitinoso che la femmina secerne attraverso
un sistema ghiandolare specifico.
Nei climi temperati le uova sono depositate nel punto in
cui il capello fuoriesce dal follicolo, cioè il più vicino possibile al cuoio capelluto, per sfruttare il calore del corpo.
Le uova, di forma ovale, hanno un opercolo che chiude
la terminazione libera dell’uovo. Dopo 7-10 giorni di incubazione l’opercolo viene espulso dalla ninfa che si trova
all’interno dell’uovo. La ninfa completa la sua maturazione
in ca. 10 giorni.
La durata dell’infestazione, sia del capo che del pube, è
pertanto stimabile, in modo approssima ]